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Coronavirus, il Veneto passa da rischio basso a elevato: Rt a 1,63

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Il rischio contagio da coronavirus in Veneto è passato da basso a elevato: lo afferma Zaia, annunciando una nuova ordinanza per inasprire le regole.

L’indice di trasmissibilità del coronavirus in Veneto è salito a 1,63: secondo i parametri il rischio della regione è quindi passato da basso ad elevato. Il governatore Zaia ha nuovamente invitato i cittadini a tenere comportamenti responsabili per evitare che la situazione possa precipitare come accaduto nei mesi precedenti.

Coronavirus: in Veneto il rischio è elevato

Sta accadendo quello che temevamo“. Così il Presidente della Regione ha iniziato il consueto punto stampa per aggiornare giornalisti e cittadini sui numeri dell’emergenza. Se prima l’Rt era pari a 0,43, ora la cifra è oltre il triplo e, se si continua a non usare la mascherina, ha affermato che sarà sempre peggio. Si è quindi scagliato contro gli irresponsabili che rischiano di mettere a repentaglio tutto il lavoro fatto durante i mesi caldi dell’epidemia.

Il virus tornerà ad ottobre? É inevitabile, lo abbiamo già qua, lo stiamo covando“, ha aggiunto scagliandosi contro chi, pur sapendo di essere positivo, va in giro rischiando di contagiare gli altri. Si è poi espresso sul caso del focolaio di Vicenza, parlando di una situazione circoscritta e con una storia sua. La cosa positiva, ha sottolineato, è che si sa che il contagio è giunto dall’estero da un paziente che ha l’ha importato dalla Bosnia.

Ha quindi ricostruito la sua vicenda. Tornato dal suo viaggio, ha iniziato ad avere i sintomi il 25 giugno ma nei due giorni successivi ha avuto molti contatti in ambito lavorativo ed extra lavorativo. Il 28 gli viene diagnosticata la positività al virus ma rifiuta il ricovero, resosi però necessario il 1 luglio. Nel frattempo è però entrato a contatto con diverse persone pur sapendo di essere infetto, tra cui un collega residente nel Padovano in auto con lui e una donna che lo ha incontrato di cui però si sta rivelando difficile risalire ai contatti a causa della sua reticenza.

Di fronte a questa situazione, di persone che sanno della positività, rifiutano il ricovero e non vogliono dire quali contatti abbiano avuto, “lunedì presenteremo una nuova ordinanza per inasprire le regole. Per me casi così meriterebbero la carcerazione“, ha concluso.