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Mauro Romano, il legale: "Sappiamo chi è il presunto sequestratore"

Il piccolo Mauro Romano scomparso dal 1977

Secondo il legale della famiglia, il sequestratore del piccolo Mauro Romano sarebbe un Testimone di Geova di Racale.

Dopo le sconvolgenti rivelazioni scaturite dalle indagini della Procura di Lecce che avrebbero portato all’identificazione del presunto rapitore del piccolo Mauro Romano scomparso da Racale (LE) nel lontano 1977, un nuovo tassello si aggiunge a questa intricata vicenda. Il rapitore sarebbe, con molta probabilità, un appartenente alla piccola comunità dei Testimoni di Geova del paese.

A sostenerlo è il legale della famiglia Romano, Antonio La Scala, nonostante non sia stata notificata ufficialmente l’identità del rapitore: “Abbiamo fondate ragioni di ritenere che sia un ex fratello di fede dei Romano“- spiega l’avvocato – “Un uomo della piccola comunità dei Testimoni di Geova di Recale, dalla quale la coppia si è allontanata anni fa“.

Il sequestro di Mauro Romano

Secondo La Scala, Bianca e Natale Romano, i genitori di Mauro, chiesero la riapertura dell’inchiesta della sparizione del figlio dopo aver appreso la notizia dai giornali circa l‘arresto di A.S., all’epoca dei fatti trentenne e accusato di abusi su minori. Fu così che la pm Stefania Minniti decise di venire incontro alle richieste dei familiari riaprendo il caso Mauro Romano. L’avvocato elogia il lavoro della Procura leccese che durante il lockdown ha riesaminato il caso intervistando diversi test.

Ma chi è A.S.? “Si tratta di una persona vicinissima alla famiglia che già in passato è entrata e uscita dalle indagini. Il piccolo Mauro lo chiamava zio. È una persona, riteniamo, che proviene dalla piccola comunità dei testimoni di Geova cui all’epoca la famiglia era legatissima“. L’uomo, in quel lontano ’77, telefonò alla famiglia Romano chiedendo milioni di vecchie lire per il riscatto ma, come precisa il legale, ” si appurò che non aveva mai avuto il bambino e che il suo era solo un tentativo di estorcere denaro ai Romano, approfittando della tragedia“. Niente a che vedere, dettaglia la Scala, con un altro telefonista pedofilo arrestato nel 2019.

L’avvocato dichiara infine di essere pronti a “intraprendere un’azione civile con sequestro dei beni dell’interessato” qualora la vicenda vada in prescrizione: infatti A.S. – nel caso la sua identità venga associata inequivocabilmente al sequestro di Mauro Romano – potrà essere perseguito solo per sequestro di persona, non di omicidio, dato che i resti del povero bambino di 6 anni non furono mai trovati. Rigettando il caso, ancora una volta, nel buio orribile in cui è sepolto da ben 43 anni.