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Coronavirus, positivi in Salento dopo viaggio in Grecia: isolati i contatti

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Tornati da un viaggio in Grecia, cinque ragazzi del Salento sono risultati positivi al coronavirus: in corso il tracciamento dei contatti.

Continuano ad emergere nuovi casi di cittadini rientrati dall’estero che scoprono di essere positivi al coronavirus: gli ultimi si sono registrati in Salento e si riferiscono a cinque ragazzi di 19 anni tornati da una vacanza in Grecia.

Positivi in Salento dopo viaggio in Grecia

Si erano recati in terra ellenica per festeggiare la fine del liceo ma la loro vacanza si è trasformata nell’ennesimo caso di importazione del contagio. A dare il via al riscontro delle positività è stato uno dei dieci ragazzi che facevano parte della comitiva, tornata in Italia nella notte tra il 7 e l’8 agosto. Recatosi in un laboratorio privato per sottoporsi a tampone il giorno dopo essere rientrato, ha scoperto di aver contratto l’infezione.

Anche gli amici si sono quindi sottoposti al test: quattro di loro sono risultati positivi e i restanti cinque negativi. Gli infetti sarebbero tutti asintomatici e posti in isolamento fino a quando non risulteranno negativi. Stessa disposizione per gli altri membri del gruppo così come per i familiari e i contatti stretti di ogni ragazzo che la Asl di Lecce sta cercando di rintracciare. I cinque casi rientreranno nel bilancio di lunedì 10 agosto.

Nel frattempo il sindaco di Muro Leccese Antonio Lorenzo Donno ha convocato una riunione urgente del Centro Operativo Comunale per garantire massima attenzione. Ha poi chiesto ai concittadini di essere vicini alle rispettive famiglie dei giovani senza additare o colpevolizzare. Ha inoltre invitato tutte le persone che ritornano dall’estero a fare il tampone, soprattutto i ragazzi che hanno frequentato luoghi affollati.

Positivi anche 8 ragazzi di Arezzo

Ai casi registrati in Salento si aggiungono gli 8 riscontrati ad Arezzo e provincia anch’essi riconducibili a ragazzi tornati da una vacanza a Corfù. Il boom di contagi potrebbe essere ricondotto al mancato utilizzo delle adeguate protezioni personali. I giovani hanno infatti spiegato alle autorità sanitarie di aver portato le mascherine dall’Italia e di averle indossate le prime volte che erano andati in discoteca. “Ma eravamo gli unici e gli altri ragazzi ci guardavano come se fossimo dei marziani. Così alla fine le abbiamo tolte“, hanno aggiunto.

La sensazione che ha avuto la comitiva è quella che sull’isola il virus non fosse mai sbarcato e che le autorità non avevano imposto loro l’obbligo di indossare i dispositivi. Nessuno, hanno concluso, si proteggeva naso e bocca nei locali dove per altro non c’era alcun tipo di controllo.