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Galli: "Riapertura scuole? Non si può essere completamente pronti"

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Galli: "Riapertura delle scuole? Non siamo pronti, ma è impossibile esserlo. Non si dovrebbe votare una settimana dopo".

Il primario infettivologo dell’ospedale Sacco di Milano, Massimo Galli, è intervenuto nella trasmissione Tribù, su SkyTG24, ed ha detto la sua in merito alla riapertura della scuole. “Non saremo mai pronti nel breve alla riapertura delle scuole, perché non si può essere completamente pronti in una situazione di questo genere e partendo da una realtà delle scuole disastrata da decenni di carenze nell’intervento sulle strutture scolastiche. Pensare di essere al meglio per poter fronteggiare un’epidemia come questa ora è un dato improbabile, però la cosa va fatta. Inoltre non è uno scandalo se l’apertura viene regolata a seconda del livello di preparazione e del grado sicurezza che nelle varie parti del Paese e anche nelle diverse scuole si riescono a raggiungere”.

Riapertura delle scuole? Galli dice la sua

“Non è – aggiunge Galli – una gara tra maggioranza e opposizione o tra Governo e Regioni a chi mette la bandierina sulla possibilità di andare ad aprire le scuole in questa o quella data. L’unica gara legittima che ci può essere è quella di permettere ai ragazzi di andare a scuola nelle migliori condizioni possibili compatibilmente con la situazione che si vive”.

Poi l’infettivologo è tornato su un punto che già nei giorni scorsi aveva fortemente criticato, ovvero le elezioni solo una settimana dopo dalla ripresa della scuola. “Ci troviamo in una situazione in cui le problematiche di emergenza sanitaria rimangono – ha detto ancora Galli – ma si mantengono le elezioni come se niente fosse. Come se muovere l’intera popolazione italiana per farla andare in luoghi fisici magari dovendo attendere e certamente non per appuntamento, quindi ci possono essere addensamenti, ammassamenti e code, sia totalmente indifferente in una situazione come questa”. “Andrò a votare comunque – precisa lo scienziato – ma il mondo riderà di fronte al fatto che abbiamo un’emergenza sanitaria in atto e sancita e abbiamo un incremento dei casi ma si fanno le elezioni comunque come se nulla fosse. Per principio non intendo mancare al voto, però sono incredulo davanti a tanto”.