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Coronavirus, migliaia di interventi chirurgici ancora in lista d'attesa

interventi chirurgici

L'Associazione dei Chirurghi Ospedalieri ha rilevato forti criticità nella gestione degli interventi chirurgici in ospedale a causa del coronavirus.

Nella giornata del 18 settembre l’Associazione dei Chirurghi Ospedalieri Italiani ha nuovamente lanciato l’allarme in merito al gran numero di interventi chirurgici ancora in lista d’attesa a causa dell’emergenza coronavirus. Il presidente di Acoi Pierluigi Marini parla infatti di centinaia di migliaia di operazioni rinviate a data da destinarsi anche oggi che la pandemia ha ormai superato il suo picco e le strutture sanitarie del Paese sono decongestionate rispetto a qualche mese fa.

Coronavirus, il nodo degli interventi chirurgici

Nell’illustrare la situazione in cui versa la sanità italiana, Marini spiega come ad oggi buona parte dei 600mila interventi chirurgici rinviati negli scorsi mesi giacciono ancora in lista d’attesa: “Siamo preoccupati perché le persone rinviano le cure. […] Avevamo già lanciato l’allarme su Repubblica a inizio giugno, denunciavamo che si erano persi tanti interventi a causa del lockdown ma speravamo che il sistema ripartisse. E invece no”.

Marini sottolinea inoltre come uno dei problemi che gravano maggiormente sugli ospedali sia il rifiuto dei cittadini a farsi operare nelle strutture sanitarie nel timore di contrarre il coronavirus: “Noi saremmo pronti, anche se non è stata riattivata il 100% dell’attività, ma le persone rinviano le cure”.

Una problematica evidenziata anche dall’assessore regionale alla Salute della Regione Lazio Alessio D’Amato, che però offre una diversa prospettiva: “Abbiamo anche valutato i dati della mortalità, che non crescono. Questo significa che la riduzione della domanda riguarda i problemi non gravi, quelli per i quali non sarebbe nemmeno giusto andare al pronto soccorso. In pratica si è ridotta l’inappropriatezza“.