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Covid, Cricelli: "Solo il 20% dei medici di base sa fare il tampone"

Tampone

Il presidente della Società italiana di medicina generale Cricelli ha commentato l'idea di far fare i tamponi ai medici di base.

La proposta di effettuare i tamponi dal proprio medico di base potrebbe non essere fattibile. A spiegare nel dettaglio è Claudio Cricelli, presidente della Società italiana di medicina generale e delle cure primarie (Simg), che ha svelato che molti medici non sono in grado di effettuare i tamponi in studio. “L’iniziativa è buona e va nella direzione giusta” ha spiegato, ma in realtà si tratta di un’idea distante dalla realtà. 

Cricelli sul Covid

Ci vorrà del tempo perché al momento non siamo in condizione di agire in sicurezza. Per il momento, potranno aderire solo i medici che hanno una buona organizzazione di studio” ha spiegato Cricelli. Il presidente ha spiegato che ci sono degli studi medici che non sono attrezzati per questa situazione e meno del 10% ha le giuste attrezzature e soprattutto il personale adeguato per fare questo tipo di screening. I 235 milioni stanziati per la diagnostica di primo livello non sono mai arrivati, come ha dichirarato Cricelli. Anche per quanto riguarda lo screening a scuola la situazione è particolare. “Alcuni si sono rifiutati non per mancanza di buona volontà, ma perché privi della strumentazione e del personale infermieristico in grado di effettuare i test. Altri invece hanno chiesto del tempo per potersi attrezzare. E solo una parte minoritaria ha eseguito il test a scuola: ma solo perché appunto avevano già uno studio attrezzato e personale adeguato” ha spiegato il presidente.

I medici di famiglia lavorano in studi che non sono stati pensati per una situazione di emergenza, ma per il lavoro che fino ad ora ci era stato chiesto di fare, ossia di tipo ambulatoriale. Moltissimi medici non hanno uno studio privato, l’hanno dovuto affittare, spesso vicino alla farmacia, e per lavorare si sono adeguati” ha spiegato Cricelli, sottolineando che è impossibile che in sei mesi 40mila medici riescano a cambiare studio e assumere infermieri. “Sono rarissime le strutture nate in locali specifici per la medicina ambulatoriale” ha spiegato, ammettendo che non sono ancora in grado di garantire la sicurezza negli studi medici. Quanti medici potrebbero accettare di fare i tamponi? “In totale, credo intorno al 20% dei medici. Ma si tenga conto poi che in questo momento si può entrare solo per appuntamento, uno alla volta, con calma e con tutte le protezioni. E che dovremo pure vaccinare per l’influenza circa 17milioni di persone” ha concluso Cricelli.