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Nuovo Dpcm, diffusa l'autocertificazione prevista a partire da venerdì

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Il nuovo Dpcm impone che in alcune aree e orari i cittadini possano spostarsi solo per necessità da dichiarare con apposita autocertificazione.

Con il nuovo dpcm firmato da Conte e in vigore fino al 3 dicembre 2020 torna il modulo di autocertificazione per motivare gli spostamenti in luoghi e orari in cui sono concessi soltanto per comprovate esigenze di lavoro, salute e necessità. A dispetto di quanto dichiarato inizialmente indicato tuttavia, l’entrata in vigore del Dpcm non sarà più giovedì 5 novembre ma venerdì 6, come confermato da fonti governative nelle ultime ore e come sarà annunciato prossimamente nella diretta indetta dal presidente Conte.

Autocertificazione col nuovo dpcm

L’ultimo modulo che compare sul sito del Viminale è aggiornato ad una settimana prima rispetto al nuovo decreto, quando cioè alcune regioni avevano scelto di introdurre un coprifuoco notturno. Non si esclude che possa però cambiare, anche se per il momento rimarrà in vigore quella diffusa nel mese di ottobre. I cittadini potranno salvare e stampare il foglio inserendo i dati prima di spostarsi oppure compilarlo in caso di controllo delle forze dell’ordine, che ne hanno sempre qualche copia.

Queste le occasioni in cui sarà necessario dichiarare il motivo per cui ci si sta spostando:

  • dalle 22 alle 5 in tutta Italia, orario in cui sarà in vigore il coprifuoco
  • quando ci si sposta da e verso una regione considerata zona arancione o rossa, cosa che sarà concesso fare soltanto per comprovare esigenze
  • quando, in un territorio considerato zona arancione o rossa ci si sposta fuori dal territorio di residenza o domicilio
  • quando, in una zona rossa, si circola all’interno del territorio in cui si risiede.

Per il momento non è ancora noto quali saranno le regioni che compariranno nel livello 4, vale a dire quelle con criticità maggiori. Da quanto trapelato sembrano però essere Lombardia, Piemonte e Calabria a cui potrebbe aggiungersi anche la Puglia. Dubbi anche sulle zone arancioni, catalogate nel nuovo decreto all’interno del livello 3.