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Nuovo Dpcm, sono consentite le visite ai congiunti?

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Le visite ai congiunti nelle varie aree: cosa dice il testo del nuovo dpcm.

Il nuovo dpcm, pubblicato oggi – 5 novembre – in Gazzetta Ufficiale, entrerà in vigore a partire dal 6 novembre e prevede delle misure di contenimento del coronavirus su scala nazionale che vanno ad inasprirsi nei vari territori in base al livello di rischio calcolato per ogni singola regione. Nel testo del decreto non si fa espresso riferimento alle visite ai congiunti e dunque sul tema sono da considerarsi valide le precedenti norme del 24 ottobre, almeno per quanto riguarda le zone gialle, quelle a medio basso rischio. In questo caso la raccomandazione è quella di non ricevere nella propria abitazione persone diverse dai conviventi salvo che per esigenze lavorative o situazioni di necessità e urgenza. Ne consegue che andare a far visita ad un parente non è vietato, ma si sconsiglia caldamente di non farlo per futili motivi.

Il nuovo dpcm sulle visite ai congiunti

La situazione cambia nelle zone arancioni e rosse, rispettivamente a rischio medio alto e alto. In queste oltre al coprifuoco nazionale dalle 22 alle 5 ci sono anche degli ulteriori limiti agli spostamenti delle persone. Nelle arancioni è fatto divieto di entrare e uscire dai territori indicati, salvo sempre i casi di necessità, salute, lavoro e studio. “È vietato ogni spostamento con mezzi di trasporto pubblici o privati, in un Comune diverso da quello di residenza, domicilio o abitazione”, così il testo del dpcm.

Più netta la limitazione agli spostamenti nelle regioni rosse dove “l’uscita di casa che va motivata in ogni caso” con l’autocertificazione. Interpretando la norma si evince che il caso di visita ai congiunti debba corrispondere anche in tal caso a motivi di necessità e urgenza, lavoro o salute.