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Catania, scoperta casa di riposo degli orrori: anziani legati e offesi

Catania, anziani maltrattati in casa di riposo degli orrori

A Catania è stata scoperta una struttura per anziani dove questi ultimi venivano maltrattati e insultati.

Nessuna assistenza, ma solo vessazioni, umiliazioni e insulti. A Catania chiusa dai carabinieri casa di riposo degli orrori. Quattro le persone denunciate.

Scoperta casa di riposo degli orrori a Catania

Nessuna pietà nella casa di riposo villa San Camillo di Aci Sant’Antonio, in provincia di Catania: anziani, anche di 100 anni, venivano insultati, vessati e umiliati. “Schifoso, sporco, più schifo di te non ce n’è, ora la lascio sulla sedia tutto sporco di pipì, come i porci”, erano le frasi rivolte alle vittime. Inoltre, nessuno puliva mai, c’erano topi ed escrementi di ogni genere. I carabinieri, dopo avere fatto irruzione nella struttura, hanno disposto la chiusura all’istante. Il gip ha disposto il divieto temporaneo di esercitare l’attività imprenditoriale per un anno e il divieto di esercitare la professione nelle case di riposo e strutture di assistenza per anziani, per nove mesi, nei confronti di tre dipendenti.

L’indagine

L’indagine era partita nel luglio 2019, con il sequestro di alcuni telefoni cellulari. Fra questi, quello di una dipendente e nella memoria c’erano numerose foto, scattate nella casa di riposo tra marzo e giugno 2019, in cui erano visibili maltrattamenti. Sono stati i carabinieri della stazione di Aci Sant’Antonio ad avviare degli approfondimenti investigativi. Nel corso di una visita ispettiva da parte i militari coadiuvati dai colleghi del Nucleo ispettorato del lavoro di Catania, è stato accertato che in una delle camere da letto al primo piano, un ospite era letteralmente bloccato nel proprio letto.

11 dipendenti lavoravano in nero

Oltre alle persone assunte regolarmente, nella struttura lavoravano in nero undici dipendenti, tra cui due delle indagate, e alcune sono state denunciate per avere percepito illecitamente il reddito di cittadinanza. Attraverso le microspie piazzate nella casa di riposo è stato scoperto che l’amministratore aveva omesso di vigilare sul personale dipendente così da non impedire loro di maltrattare gli anziani, in un clima abituale di vessazioni, umiliazioni e mortificazioni. Nessuna assistenza, anche a fronte delle loro ripetute richieste d’aiuto; in tante occasioni gli anziani venivano legati ai tavoli o ai letti, lavati con acqua fredda e, per punizione, non cambiati e puliti, lasciati nel letto con le lenzuola sporche.