> > Covid, Galli: "Non capiscono che siamo in guerra contro il virus"

Covid, Galli: "Non capiscono che siamo in guerra contro il virus"

Massimo Galli

Le dure parole dell'infettivologo Galli contro le persone che si affollano nelle piazze.

Massimo Galli, ordinario di Malattie infettive all’Università Statale di Milano e direttore del Dipartimento Malattie infettive dell’ospedale Sacco, ha aperto il Festival della Salute globale a Padova, in streaming, insieme a Giovanni Rezza. “Le piazze piene di questi giorni mostrano una pericolosa tendenza a trasgredire. Alcuni sembrano ostinarsi a non voler capire che siamo nel pieno di una guerra contro un nemico, il Covid, che non è disponibile alla trattativa. Per questo non c’è alcun dubbio che l’appello dell’Ordine dei medici per un lockdown in tutta Italia sia condivisibile” ha spiegato l’infettivologo, che ha risposto anche a delle domande del Mattino di Padova.

Galli sul Covid in Veneto

Galli ha spiegato di aver saputo che a Milano, la sera prima del lockdown, sono state organizzate diverse cene e, a detta sua, questo spiegherebbe che le persone non hanno capito niente. “Se a marzo c’era sconcerto ma comunque adesione e obbedienza alle regole, oggi assistiamo invece ad una pericolosa tendenza a trasgredire” ha spiegato Galli. Padova è stata al centro di uno scontro politico che ha riguardato il professor Crisanti. “Va detto che fin dall’inizio della pandemia ci sono state posizioni che hanno indotto alla confusione. Anche da parte dell’Organizzazione mondiale della sanità sulla non necessarietà delle mascherine, probabilmente perché i paesi meno sviluppati non ne avevano a sufficienza. Per quanto riguarda il professor Crisanti ho condiviso la quasi totalità delle sue posizioni e ho con lui una frequente interlocuzione. È un accademico che parla a ragion veduta e le sue affermazioni si basano sui dati” ha commentato Massimo Galli.
Galli ha spiegato che abbiamo ascoltato tutti i medici che minimizzavano la situazione, ma sono state tutte “sciocchezze“. Ha, poi, attaccato il professor Palù, che reputa molto competente in materia e per questo non comprende le sue affermazioni. “Abbiamo assistito al solito scaricabarile perché nessuno alla fine si è voluto prendere la responsabilità di scelte impopolari. Ripeto, siamo come in una guerra che deve essere gestita con poteri emergenziali. Bisogna però sapere fin da ora che dopo un eventuale lockdown nazionale non si potrà fare come l’estate passata. E questo non può essere oggetto di un tira e molla politico” ha spiegato Galli. “Quanto sta accadendo avrà un impatto culturale non trascurabile e modificherà in maniera sostanziale i nostri orizzonti. L’influenza di Hong Kong del 1968 aveva avuto meno pagine di giornali del Maggio francese. Poi è arrivato il virus dell’Hiv che ha avuto un peso importante e cambiato anche i comportamenti. Ora è evidentemente tutto diverso e ci sentiamo tutti sotto assedio” ha aggiunto il professore.