Nei giorni scorsi la Caritas diocesana di Torino ha manifestato preoccupazione per le conseguenze sociali causate dalla pandemia da Covid 19. “C’è il rischio che la frustrazione e il senso di abbandono dei più bisognosi si trasformi in rabbia”, ha sottolineato il responsabile della Caritas diocesana Stefano Zucchi.
Covid, Caritas: “Inizieranno licenziamenti e sfratti”
“C’è da dire che le problematiche di Torino e in generale di tutte le grandi città, sono certamente più gravi di quelli riscontrabili negli altri capoluoghi di provincia così come mi è stato confermato dai responsabili delle altre province piemontesi e anche di Aosta, con i quali manteniamo uno stretto collegamento. Questo non significa, ovviamente, minimizzare i problemi che ci sono – ha dichiarato Zucchi al Quotidiano di Biella -. Al momento riusciamo a far fronte all’emergenza pur con le difficoltà del caso, quello che invece ci preoccupa, e anche tanto, è quanto accadrà nei prossimi mesi”.
Qui dunque il responsabile va più in dettaglio: “Fino ad oggi le misure prese a livello nazionale hanno dimostrato una certa efficacia a partire dal reddito di cittadinanza che con tutte le storture che conosciamo sta fornendo comunque un aiuto a tante persone in effettiva difficoltà economica, a gente che è veramente povera. Così come hanno avuto risultati positivi il massiccio ricorso alla cassa integrazione e la proroga del blocco dei licenziamenti e degli sfratti. Fino a qui tutto bene, ma dopo? Quando le aziende, in evidenti difficoltà a causa della pandemia, procederanno alla riduzione del personale la situazione si aggraverà notevolmente. Lo stesso discorso ovviamente vale per gli sfratti“.