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Covid, Locatelli: "Attività sciistiche? I numeri non sono buoni"

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Locatelli dice no alle attività sciistiche: " I numeri covid non lo permettono".

Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità, nel corso della conferenza stampa del ministero della Salute sullo staro dell’emergenza covid in Italia, ha detto la sua sulla dibattuta questione della chiusura delle attività sciistiche. “Difficile trovare ricette che facciano tutti felici – ha detto – Nessuno sottovaluta l’impatto di una chiusura delle attività sciistiche, però i numeri attuali non rendono compatibile una ipotesi di riapertura perché vorrebbe dire esporre tutto il paese a una ripresa della curva epidemica e avere una concertazione europea è assolutamente fondamentale”.

Covid, Locatelli sulle attività sciistiche

La linea tracciata da Locatelli trova conferma anche nelle parole di Giovanni Rezza, direttore della Prevenzione del ministero della Salute, il quale si augura che sul tema delle attività sciistiche possa esserci un coordinamento europeo in quanto “se chiudono gli impianti di sci italiani ma non gli altri, molti potrebbero andare all’estero”. “Su questo argomento – ha aggiunto – bisogna essere molto cauti e bisognerà evitare situazioni rischiose, perchè l’ottimismo sugli effetti finora avuti ci potrebbe portare a rilassarci troppo”.

“É logico che l’attività è elevatissima e c’è forte business – ha sottolineato Rezza – d’altra parte bisogna ricordare che l’anno scorso tra febbraio e marzo vedemmo molte file sugli skylift e dai resort partirono molte persone infette alimentando focolai tornando a casa, ci sono condizioni di rischio”. Una situazione molto difficile, l’ennesima nella quale sarà necessario raggiungere il giusto compromesso tra salute e economia. Il governo si muove in tal senso, ma sembra sempre più evidente che gli impianti rimarranno chiusi almeno fino al prossimo gennaio.