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Il governo ha confermato l’annuncio di Attilio Fontana e la Lombardia passerà dalla zona rossa a quella arancione da domenica 29 novembre 2020. I dati riguardo alla situazione epidemiologica hanno infatti mostrato un lieve miglioramento con un calo del famigerato indice Rt e di conseguenza della pressione sugli ospedali lombardi. Ciò vuol dire che spostamenti e norme anti Covid cambieranno anche se non così drasticamente.
Lombardia zona arancione
Attilio Fontana, governatore della Lombardia, e l’assessore al Welfare Giulio Gallera hanno spesso ribadito di recente come i numeri del Covid in Regione siano meritevoli di passaggio da zona rossa ad arancione. Nel pomeriggio del 27 novembre, il presidente di regione ha confermato le previsioni annunciando, tramite Twitter, che “grazie ai sacrifici dei lombardi, apprezzati i dati emidemiologici, ora siamo in zona arancione e potremo riaprire gli esercizi commerciali“. La decisione del governo, ha confermato quanto già annunciato.
Grazie ai sacrifici dei lombardi, apprezzati i dati epidemiologici, ora siamo in zona arancione e potremo riaprire gli esercizi commerciali.
A breve la decisone del Governo.— Attilio Fontana (@FontanaPres) November 27, 2020
Le norme che più cambieranno saranno quelle sugli spostamenti unite a quelle per gli esercizi commerciali, come sottolineato dallo stesso Fontana.
Spostamenti in Lombardia
Attualmente è infatti proibito spostarsi anche all’interno del proprio Comune, si può uscire solo per esigenze di lavoro, necessità e salute da dimostrare presentando una certificazione alle Autorità. Nelle zone arancioni, invece, è consentito muoversi all’interno del Comune di residenza senza questo documento, nel rispetto del coprifuoco nazionale dalle 5 del mattino alle 22 di sera. Si potrà fare sport e passeggiare, evitando assembramenti e rispettando il distanziamento, così come fare visita ai parenti. Per gli spostamenti in orario di coprifuoco bisognerà avere con se un’autocertificazione per i motivi ormai noti.
Spostamenti fuori dal proprio Comune
Fuori dal proprio Comune di residenza non sarà possibile spostarsi, tranne che per lavoro, salute, necessità o studio. Nella necessità rientra l’assistenza di parenti o amici non autosufficienti, di genitore separato o divorziato, di visita a figli minorenni. La mobilità per fruire di servizi non disponibili nel proprio Comune, come supermercato e ufficio postale, rimane concessa con autocertificazione.
Non sarà poi possibile spostarsi in un’altra Regione se non per le motivazioni sopra elencate. Per quanto riguarda le seconde case, se si trovano nello stesso Comune di residenza, le si potrà raggiungere senza limitazioni nell’orario compreso tra le 5 e le 22. Altrimenti, le si potrà raggiungere solo in caso di necessità o per rimediare a situazioni di emergenza, sempre con un’autocertificazione e per il tempo necessario a risolvere la questione. Permane la possibilità di tornare al proprio domicilio, abitazione o residenza.