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Sorelline bruciate nel camper, condannato a 30 anni: pena ridotta in appello

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Seferovic è stato condannato a 30 anni in Appello per l'episodio delle sorelline bruciate nel camper: il primo grado aveva previsto l'ergastolo.

La Corte d’Appello ha ridotto a 30 anni la pena per Serif Seferovic, il ragazzo che ha partecipato al rogo di Centocelle in cui furono bruciate vive nel camper in cui dormivano tre sorelline di 4, 8 e 20 anni. Il giudice di primo grado lo aveva condannato all’ergastolo ma, per criteri giuridici diversi e non per una ridotta responsabilità, la sua pena ha subito una riduzione.

Sorelline bruciate nel camper: la sentenza d’Appello

Ad avanzare la richiesta di modificare la condanna era stato il procuratore generale Giancarlo Amato, specificando che “questo non deve far pensare a una ridotta responsabilità ma all’applicazione di calcoli giuridici diversi“. Vale a dire al fatto che, pur avendo preso parte al delitto, non è stato possibile stabilire con certezza se sia stato lui a lanciare materialmente le bottiglie incendiarie che hanno distrutto la famiglia. Seferovic ha ascoltato la lettura della sentenza dal carcere di Torino in cui si trova recluso dal 2017. Alla cognata è stata poi comminata una pena di 20 anni di reclusione.

Impuniti invece i suoi fratelli, che pure hanno partecipato all’assalto, i quali erano riusciti a fuggire all’estero dopo il misfatto e non sono mai stati arrestati. Uno di loro si troverebbe in Bosnia, dell’altro si sa solo che non si trova in Italia.

I fatti

L’episodio risale al 2017. Dopo alcuni screzi avuti con la famiglia Halilovic, i tre fratelli Seferovic avevano messo a punto la strage lanciando le molotov nel camper in cui dormiva devastando tutto in pochi secondi. Tutti erano riusciti a fuggire tranne le tre sorelle che, come Serif avrebbe detto, “si sono sciolte come candele“.