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Monitoraggio Iss, l'Rt nazionale resta a 0,84: l'epidemia non cresce

rt veneto coronavirus

Secondo l'ultimo monitoraggio dell'Iss l'indice di contagio Rt rimane a 0,84 evidenziando una sostanziale stabilità dell'epidemia nel nostro Paese.

Come di consueto anche questo venerdì 5 febbraio è stato pubblicato il monitoraggio congiunto Iss/ministero della Salute, che ha evidenziato una sostanziale stabilità dell’indice di contagio Rt. Quest’ultimo è rimasto infatti a 0,84 (con un intervallo compreso tra 0,76 e 1,02), anche se in cinque regioni l’Rt medio avrebbe subito un leggero peggioramento, portandosi a valori superiori a 1. Nel complesso le regioni che hanno attualmente dati da zona gialla sono 16, più la provincia autonoma di Trento, mentre i dati di Puglia, Umbria e provincia autonoma di Bolzano tendono verso la zona arancione.

Monitoraggio Iss, indice Rt a 0,84

Stando ai dati dunque, la circolazione dell’epidemia sul territorio italiano non ha subito grossi cambiamenti nel corso della settimana presa in considerazione dalla cabina di regia. La regola per cui è necessario rimanere per almeno due settimane in un colore prima di passare in una zona di rischio con meno restrizioni ha fatto si che soltanto la Sardegna passasse dalla zona arancione a quella gialla. È della giornata di ieri tuttavia la decisione della provincia autonoma di Bolzano di autoimporsi un lockdown duro di tre settimane a seguito dell’elevato indice di contagi registrato.

Rimangono nel frattempo in zona arancione anche Sicilia, Puglia e Umbria, con quest’ultima regione che sulla base delle ultime rilevazioni potrebbe rischiare la zona rossa. È infatti al momento sotto osservazione il focolaio ospedaliero emerso in provincia di Perugia, con la stessa regione che ha segnalato sul suo territorio la presenza di casi appartenenti alle varianti inglese e brasiliana. Problematiche nella diffusione del virus anche in Campania, dove è stata rilevata la presenza del Covid nelle scuole.