> > Galli: "Non c'è un vaccino under 16, nelle scuole siamo disarmati"

Galli: "Non c'è un vaccino under 16, nelle scuole siamo disarmati"

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Per Galli è necessario che venga presto approvato un vaccino anche per gli under 16.

L’infettivologo e primario dell’Ospedale Sacco di Milano, il professor Massimo Galli, è intervenuto nella trasmissione per fornire il suo parere medico in merito alla delicata questione che l’Italia sta affrontando. Un bivio tra due strade ben definite: continuare con le chiusure che male fanno all’economia o riaprire e rischiare un nuovo collasso del sistema ospedaliero?

“Potranno servire nuove misure”

Intervenuto a Otto e Mezzo, l’esperto ha affermato che potrebbero essere necessari dei cambiamenti rispetto al nuovo dpcm in vigore dal 6 marzo al 6 aprile. “A dettare il copione è il virus. Mi auguro che nuove misure non siano necessarie o che siano particolarmente mirate. Mi auguro che in determinati contesti si possano combinare vaccinazione e valutazione dell’infezione“, ha dichiarato.

Ha poi sottolineato la sua preoccupazione per la diffusione della variante inglese che ora è prevalente in Italia “come era facile prevedere“. Augurandosi che si riescano a contenere le altre mutazioni, ha spiegato che la situazione non è quella di marzo 2020 quando “eravamo attoniti davanti a una marea imprevista“. Ora si hanno a disposizione più strumenti per diagnosi, intervento e cura, anche se comunque “il virus ha le varianti e noi siamo in difficoltà“.

Galli: “Serve un vaccino per under 16”

Galli era già intervenuto a L’Aria che tira su La7 per sottolineare che la vera ripresa ci sarà quando saremmo riusciti a vaccinare una fetta importante della popolazione, magari i più deboli e indifesi. Il professore sottolinea inoltre come sia importante arrivare anche a proteggere i giovani in età scolare, ma al momento non c’è un vaccino per gli under 16, il che ci rende disarmati in queste fasce d’età.

Le chiusure – dice l’infettivologo Galli – andrebbero abbinate alla vaccinazione di massa. Va affrontato il problema con una combinazione di tre cose: la vaccinazione non soltanto per strati ma anche per area geografica, la valutazione della situazione dei ragazzi che vanno a scuola mediante una intensificazione dei test e le misure mirate per il tempo necessario a fare la vaccinazione”.

Vaccinare tutti il prima possibile dunque, sfruttando un organizzazione centrale che coordini i singoli territori, ma lo stesso Galli evidenzia come questo sistema abbia delle falle: Al di sotto dei 16 anni non abbiamo alcun vaccino autorizzato, siamo disarmati sulla vaccinazione a scuola“. Un problema, in quanto “la variante inglese sembra essere molto capace di infettare anche i bambini e gli adolescenti”. Le ricerche devono dunque continuare e portare tutti, nel minor tempo possibile, ad essere al sicuro.