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Compost inquinato, arrestate tre persone a Cuneo

Blitz contro una società che produceva compost inquinato

Compost inquinato da veleni, tre persone in manette: una società avrebbe trattato pochissimo il prodotto e incassato le tariffe

Tre persone sono state arrestate a Cuneo con l’accusa di aver inquinato con mercurio, idrocarburi e plastica del compost sparso illegalmente nei campi agricoli di Torino, Cuneo e Asti. A fare bingo i carabinieri forestali. I militari guidati da Stefano Gerbaldo hanno dato esito ad un blitz che ha portato all’esecuzione di 11 misure cautelari. Di esse tre sono state agli arresti domiciliari e le rimanenti con obblighi di firma. Ad avere gran peso sul fascicolo le intercettazioni disposte dal pm Paolo Cappelli: in esse si evidenziava un sistema di cui era epicentro un sito, l’impianto Olmo Bruno di Magliano Alfieri, di proprietà del gruppo Egea.

Compost inquinato, tre arresti

E i frames delle intercettazioni danno la cifra di cosa potesse essere diventato il sito: “Non chiamiamolo più centro di compostaggio, togliamo la scritta che facciamo bella figura se togliamo la scritta, chiamiamola discarica. È diventato uno schifo”. La società ha diramato una nota ufficiale: “Confidiamo nell’operato delle autorità nel fare chiarezza”. Uno degli intercettati diceva: “Qua c’è un mucchio di plastica. Questa roba dovrebbe essere vagliata, non riesco a capire”.

Business da un milione e mezzo l’anno

Un business da un milione e mezzo di euro all’anno, con 100 euro a tonnellata versati alla ditta. In presunzione di reato la ditta incassava i 100 euro tonnellata, spendeva poco o niente per la lavorazione. Per tutti gli indagati l’accusa è di traffico illecito di rifiuti, reato in costante recidiva in Italia.