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Vaccino AstraZeneca pericoloso? Galli: "Francamente credo molto poco"

vaccino AstraZeneca Galli

"C'è necessità di fare le doverose indagini, ma temo sia una clamorosa bufala e che questa cosa farà molto danno", commenta l'infettivologo Galli.

Dopo il blocco in Italia di un lotto di vaccino AstraZeneca il professor Massimo Galli, infettivologo dell’Ospedale Sacco di Milano, commenta il clima di diffidenza che ne è derivato. Tra molti cittadini si è diffusa la paura e in tanti hanno già disdetto l’appuntamento per la vaccinazione, nonostante la casa farmaceutica abbia fatto sapere che non ci sarebbe alcuna prova sull’aumento di rischio embolia o trombosi. Intanto però, molti Paesi europei ne hanno sospeso la somministrazione.

Vaccino AstraZeneca, il commento di Galli

Quanto bisogna preoccuparsi per il vaccino AstraZeneca? “Francamente credo molto poco. Ovviamente c’è necessità di fare le doverose indagini in proposito, ma temo proprio che sia una clamorosa bufala e che questa cosa farà molto danno senza che ce ne sia molto motivo purtroppo”. Così ha dichiarato Massimo Galli ospite della trasmissione Monitor, in onda sull’emittente sarda Videolina. Quindi ha aggiunto: “Con i vaccini in generale c’è un fenomeno che possiamo chiamare rumore di fondo: le persone continuano ad avere la loro vita, i loro problemi e poter correre i loro rischi che siano o meno vaccinati”. Ma ha rassicurato che i vaccini attualmente disponibili “possono essere ragionevolmente definiti sicuri, compreso l’AstraZeneca”.

Gli esperti confermano che siamo nel pieno della terza ondata. A tal proposito Galli commenta: “Il fatto che ci siano le varianti giustifica la possibilità di un’effettiva terza ondata”. La variante inglese “attualmente principalmente diffusa e in rapida espansione è dotata di capacità di diffusione del 35-40% superiore a quella delle varianti in circolo precedentemente a lei”. Il rischio è che si infettino “anche molto di più bambini e adolescenti, che erano più risparmiati dalle altre varianti. Tuttavia l’infezione presa dai bambini viene passata agli adulti, agli anziani”. Per questo motivo, “si è dovuto arrivare di nuovo a chiudere le scuole”, perché sfortunatamente “non sono mai state un ambito veramente sicuro per tutto un insieme di problemi e affermarlo è sempre stato ideologico”.