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Cucciolo di orso salvato in Trentino, vivrà in gabbia dopo la morte del runner Andrea Papi

Cucciolo di orso salvato in Trentino

La morte del runner Andrea Papi ha avuto ripercussioni sul futuro di un cucciolo di orso salvato in Trentino nei giorni scorsi.

La tragica morte del runner Andrea Papi, 26 anni, impatterà non solo sulla vita dell’orsa JJ4 – individuata come la responsabile dell’aggressione – ma anche su quella di un cucciolo di orso di soli due mesi salvato in Trentino nei giorni scorsi. Il giovane esemplare, che avrebbe dovuto essere rimesso in libertà dopo il salvataggio, sarà invece destinato a vivere i suoi anni in una gabbia.

Cucciolo di orso salvato in Trentino, vivrà in gabbia dopo la morte del runner Andrea Papi

Il cucciolo era stato tratto in salvo in Trentino appena pochi giorni prima che l’orsa JJ4 attaccasse il runner Andrea Papi, decretandone la morte. Il drammatico episodio ha avuto ripercussioni sulla vita del giovane esemplare che è stato condannato a vivere la sua esistenza in gabbia, in cattività.

La sventurata storia del cucciolo d’orso di appena due mesi è stata raccontata da Il Dolomiti, che ha riportato la testimonianza di Giovanni Giovannini, dirigente del Servizio Foreste della Provincia di Trento.

Stando a quanto riferito da Giovannini al quotidiano, il giovane orso è scivolato in un canalone profondo in Val d’Algone mentre era con la mamma. A seguito dell’incidente, non è più riuscito a riemergere ed è stato successivamente trovato e salvato all’inizio del mese di aprile da un gruppo di forestali della Provincia autonoma di Trento.

Inizialmente, si era deciso di rifocillare e curare l’esemplare – rinvenuto denutrito e debole – per poi rilasciarlo in natura, come già accaduto in altre circostanze in passato. Dopo la tragedia che si è consumata nei boschi di Caldes, in Val di Sole, tuttavia, il destino dell’orsetto sarà stravolto.

A spiegare quale sarà il futuro del cucciolo è stato lo stesso Giovannini. “Non potrà tornare in natura. Quando sono così piccoli, la reintroduzione dovrebbe avvenire in poco tempo ma questa volta non è stato possibile”, ha detto. “Di fatto dovremmo allevarlo per poi destinarlo a qualche struttura faunistica”.

Il futuro del giovane esemplare e le proteste degli attivisti di StopCasteller

Al momento, il cucciolo d’orso si trova al Centro di recupero della fauna di Casteller. Si tratta della medesima struttura presso la quale verrà condotta JJ4 qualora dovesse essere catturata, nel rispetto dell’ordinanza siglata dal governatore di Trento, Maurizio Fugatti, dopo la decisione del Tar di sospendere la misura che disponeva l’abbattimento dell’orsa.

“Da due settimane circa, un piccolo orso di soli due mesi, bisognoso di aiuto, è affidato alle cure del veterinario referente della Provincia autonoma di Trento per i grandi carnivori, dopo essere stato recuperato dai Forestali ferito e affamato. Prassi vorrebbe che terminate le cure mediche – fornite cercando di ridurre il più possibile i contatti con l’uomo – si cominciasse l’iter per la reintroduzione in natura. Ciò implica che il cucciolo venga condotto per il tempo necessario al Casteller, struttura originariamente nata proprio per le captivazioni a breve termine, dove l’animale non dovrà avere alcun contatto con esseri umani, suoni, o stimoli che lo porterebbero a diventare un adulto confidente ma abbiamo sentore che Fugatti non permetterà che sia reintrodotto in natura”, hanno spiegato gli attivisti della campagna StopCasteller, intervenendo sulla delicata situazione del giovane esemplare.

Gli attivisti, inoltre, hanno affermato: “Crediamo che cercherà in ogni modo di fare pressioni su eventuali scelte e valutazioni veterinarie, o forse cercherà di allungare i tempi tanto da rendere il piccolo orso non liberabile perché troppo confidente”.