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Surfplay, il nuovo libro di Fiorentino e Lavizzari sulla storia del surf

Surfplay

Surfplay è un viaggio nel mondo del surf dalle origini fino alla sua diffusione nel mondo: "Una ricerca che ti emoziona per tutta la sua durata".

Già autori di un testo sul surf nel 2014, Francesco Aldo Fiorentino e Tommaso Lavizzari hanno pubblicato un nuovo libro intitolato “Surfplay” che si pone l’obiettivo di far intraprendere al lettore un viaggio sulla storia dello sport dalle origini fino alla sua diffusione nel mondo, con un occhio anche alla scena italiana. All’interno sono presenti undici illustrazioni inedite di Paolo Bacilieri.

Surfplay edizione 2021

Il volume racconta di come il surf abbia sviluppato una cultura a sé stante influenzando fortemente campi apparentemente distanti come la moda, il design, la musica, l’illustrazione, il cinema, la fotografia, il linguaggio ma anche i comportamenti. Chi lo pratica non si limita infatti a cavalcare le onde ma lavora, immagina, inventa, crea, viaggia, mette radici, baratta tavole, tocca il vento con le dita.

Come spiegano gli autori, l’attività del surfista non obbedisce alle regole del mondo in cui viviamo: “Quando lo fa diventa business, e se è business non è surf“. Ed è proprio sulla dicotomia surf-mondo e real-mondo, due universi che si parlano ma non si incastrano mai alla perfezione, che si basa l’intero libro. Questo racconta infatti, con dovizia di particolari, come il primo subisca le influenze del secondo e le digerisca a fatica in quanto ribelle per natura, ma finisce per restituirgliele cambiate.

Il viaggio di 185 pagine è accompagnato dalle opinioni di tre voci della critica, da chi come Alessandro Dini ha definito il volume “una fluida e avvincente galoppata sulle ali della storia del surf e la sua inarrestabile diffusione nel mondo e nel nostro paese” a chi come Marco Fracas ne ha parlato come di “una ricerca ricca di sorprese che, come un’onda, ti emoziona per tutta la sua durata e ti fa sognare uno stile di vita“. Non manca nemmeno il commento di Roberto D’Amico, che sottolinea come una volta che si fa parte del mondo del surf non se ne può più fare a meno.