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Dante fondatore del pensiero di destra? Cosa scrivevano i fascisti

Il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano

Dante fondatore del pensiero di destra? Cosa scrivevano i fascisti Venturini e Rossi per magnificare il "legame" fra il Sommo e il Pnf

La questione sta sollevando un vespaio di polemiche nella politica e nella cultura italiane: ma davvero Dante deve essere considerato il fondatore del pensiero di destra? Basta leggere cosa scrivevano i fascisti per capire che era esattamente il contrario e che il regime si era impossessato di un Italiano Massimo per massimizzare la sua mistica

Le parole di un ministro della Repubblica

Tutto “bene” se quella lettura perciò arrivava da esegeti del Ventennio, forse un po’ meno bene se di quella lettura si è appropriato (badando bene ad usare la “koinè larga” della “destra”) un ministro della Repubblica. Le affermazioni del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano trovano infatti una poco confortante sponda di alcuni discutibili testi del Ventennio. E quelle affermazioni vanno in contrappunto (anzi, contrappasso, visto il tema) tra gli altri con un tweet di Enzo Mazza, amministratore delegato della Federazione Italiana Industria Musicale, su un testo del Ventennio.

Dante fondatore del pensiero di destra?

Quel testo è di Domenico Venturini con prefazione di Amilcare Rossi. “Voi ridete ma durante il fascismo uscivano testi così su Dante le cui conclusioni evidenziavano che il sommo poeta “può dirsi a ragione l’antesignano dei grandi ideali del fascismo”. Il sasso nello stagno lo aveva lanciato il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano intervistato da Pietro Senaldi nel corso della kermesse milanese di FdI, “Pronti, candidati al via”. Ministro che aveva detto: “Il fondatore del pensiero di destra in Italia è stato Dante Alighieri: la destra ha cultura, deve solo affermarla“. 

“Se fosse vivo sarebbe all’ombra del Littorio”

Il testo in questione recita tra l’altro: “Noi fascisti dobbiamo aver presente che Dante ha vagheggiato gli stessi ideali politici, morali, religiosi messi in essere dall’Era Fascista“. E ancora: “È doveroso quindi riguardare Dante il profeta della Patria, l’anticipatore del Fascismo“. Poi la chiosa: “Se Dante fosse ancora fra i viventi Egli avrebbe preso il suo posto all’ombra dei gloriosi gagliardetti del Littorio“.