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Decreto Lavoro, taglio del cuneo esteso fino a Dicembre: cosa accadrà nel 2024

giorgia meloni

La priorità era estendere il taglio del cuneo per tutto il 2023: ma in vista del 2024 cosa accadrà?

Sul taglio del cuneo fiscale credo che siamo d’accordo” -aveva dichiarato la Premier Giorgia Meloni rivolgendosi a Maurizio Landini e agli altri vertici di Cgil, Cisl e Uil. L’idea del presidente del Consiglio, in linea con le richieste dei sindacati, era proprio quella di estendere il cuneo fiscale fino alla fine del 2023, in attesa di capire che cosa fare per il 2024.

Dl Lavoro, Meloni: “Estendere il taglio del Cuneo è una priorità”

La novità principale che ha riguardato il Decreto Lavoro è stata a proposito del cuneo fiscale. Il nuovo taglio si applicherà dal 1 luglio al 31 dicembre e costerà circa 4,5 miliardi, ma estendero anche al 2024 non sarà semplice. Per farlo, infatti, servirebbe lo stanziamento di ulteriori 9 miliardi. Nel dettaglio, il taglio del cuneo fiscale crescerà in questo modo: dal 3 al 7% per i lavoratori dipendenti con i redditi fino a 25 mila euro, mentre verrà innalzato dal 2% al 6% per i redditi fino a 35 mila.

Le risorse per il 2024: cosa potrebbe accadere

Per la seconda metà di questo 2023, il nuovo taglio del cuneo fiscale verrà coperto dal governo con i 3 miliardi e mezzo di euro di scostamento di bilancio autorizzati dal Parlamento. Ma i conti non si fermano qui. A questi soldi, vanno infatti aggiunti i 4,6 miliardi già stanziati con la legge di Bilancio per finanziare il taglio del cuneo applicato dall’inizio dell’anno a oggi. Come recuperare, dunque, i fondi ecessari per l’estensione del provvedimento anche per l’anno prossimo? Al momento non si sa come rispondere a questa domanda. Ed è proprio da qui che parte la critica di Landini verso la misura sul cuneo contributivo: “È una misura importante ma temporanea, transitoria e non è sufficiente per rispondere al problema della tutela del potere d’acquisto dei salari.”