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Delmastro sul caso Nordio: "Lascio solo se Donzelli me lo chiede"

Andrea Delmastro

Andrea Delmastro interviene sul caso Nordio e sugli atti che avrebbe passato al collega di partito: "Lascio solo se Donzelli me lo chiede"

Lui, Andrea Delmastro, dice la sua sul caso Nordio a Repubblica e spiega: “Lascio solo se Donzelli me lo chiede”. In buona sostanza il vice del ministro della Giustizia spiega che gli atti sull’anarchico Cospito non sono classificati e che lui li ha messi a disposizione del parlamentare compagno di partito senza violare regola alcuna. Il dato è che che sia Delmastro che Giovanni Donzelli, autore dell’invettiva alla Camera contro la sinistra su cui si è chiesto “se sta con i terroristi” e suo coinquilino a Roma, non erano in aula in un momento clou. 

“Lascio solo se Donzelli me lo chiede”

Quale? Quello in cui il ministro della giustizia Carlo Nordio interveniva al Senato sul tema: “Non ci pareremo dietro la Procura di Roma”. E alla domanda di Repubblica su dimissioni in caso di venir meno della fiducia di Nordio Delmastro ha risposto: “Se venisse meno la fiducia di sua moglie, lei ci resterebbe in casa? Se venisse dimostrato che quegli atti sono riservati e classificati, in quel caso avreste ragione voi a chiedere le dimissioni, ma non è così“. 

La difesa “blanda” del ministro Nordio

E sulla difesa “blanda” di Nordio il suo vice ha ammesso: “Il ministro ha detto che quegli atti del Dap sono sensibili, è vero, ma direbbe lo stesso delle carte sul trasferimento di Cospito al carcere di Opera, lui è fatto così”. E ancora: “Non c’è nulla di classificato, altrimenti non ne avrei parlato, nemmeno a un amico come Donzelli. Rispondo a tutti i parlamentari, quando mi fermano in Transatlantico, anche a quelli del Pd, purché abbia elementi, documenti, che non siano riservati”.