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Dimissioni di Draghi con Casini Presidente: le indiscrezioni sull’ipotesi estrema

Mario Draghi

Lo scenario che non ti aspetti e che consegnerebbe l'Italia alle urne: dimissioni di Draghi con Casini Presidente della Repubblica eletto dai "draghiani"

Le indiscrezioni delle ultime ore sul toto Quirinale disegnano uno scenario estremo ma plausibile, come d’altronde sono plausibili tutte le ipotesi in questa ridda per il Colle: dimissioni di Mario Draghi con Pierferdinando Casini Presidente della Repubblica eletto da una fetta di “draghiani”.

La bomba che “non scoppia ma se scoppia…”: è quella delle dimissioni di Mario Draghi con Casini Presidente

Le indiscrezioni ci sono, non sono supportate da dati ma val la pena seguire l’usta dello scenario nel frattempo che qualcuno magari oggi capisca che con il quorum a 505 si può e si deve uscire dal pantano bizantino. Il presupposto è duplice: l’esplosione dell’esecutivo e il fatto che Pierferdinando Casini a Draghi proprio non piace, il che potrebbe significare che se lui si prende il Colle Draghi non si tiene Palazzo Chigi.

Draghi e un ipotetico Casini Presidente: nessun veto ma Mario non ama “Pierferdi” e potrebbe gelare tutti con le dimissioni

Attenzione: il premier non ha veti su Pierferdi, semplicemente non gli piace. Il dato politico però è un altro: se parte della maggioranza, Matteo Salvini in testa, dovesse tirare fuori Casini dal cilindro e riuscire a piazzarlo sotto ai corazzieri Draghi avrebbe un problema. Lo avrebbe perché si ritroverebbe un Capo dello Stato “scelto” da parte della maggioranza di cui lui è stato mastice e garante, perciò via la garanzia e via il mastice.

La scelta sofferta delle dimissioni di Mario Draghi con Casini Presidente e con l’Italia al voto anticipato

Ovvio che quella di Draghi sarebbe una scelta sofferta, ma il Draghi di oggi ha riscoperto le tigne delle schermaglie politiche molto più di quanto non faccia credere la sua tecnica freddezza “a prescindere”. Anche perché Draghi all’immagine di se stesso nella Flaminia ci crede davvero, e il doppio smacco di vederci seduto uno che pur non piacendogli lì ci è stato assiso dai suoi “nipotini” lo spingerebbe a spedire l’Italia ad elezioni anticipate.