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Diritto all'oblio introdotto in tutta l'Ue: lo chiede Strasburgo

Nella foto, al centro con la giacca azzurra, l'eurodeputata Véronique Trillet-Lenoir

Da noi non vige e se ne era occupata Laura Boldrini: Strasburgo chiede il diritto all'oblio dopo il calvario della malattia

Stare bene per se stessi ma non stare bene per la società che ti tratta come un cittadino “inaffidabile” economicamente dopo tanti guai: per questo serve il diritto all’oblio introdotto in tutta l’Ue: lo chiede Strasburgo e lo chiede perché ancora oggi chi ha avuto un tumore ed è guarito non può accedere a mutui per comprare casa, né può sottoscrivere un’assicurazione. Una vera forma di discriminazione per i milioni di pazienti che hanno sconfitto il cancro.

Diritto all’oblio: lo chiede Strasburgo

Vale in Italia ed in gran parte dell’Unione europea fatta eccezione per cinque Paesi che si sono dati una norma di civiltà. Con cosa? Appunto, con il cosiddetto “diritto all’oblio” che potrebbe diventare presto obbligatorio in tutta l’Ue. Esiste infatti un Piano d’azione sul cancro pubblicato nel 2022 dalla Commissione europea. Poi una risoluzione del Parlamento Ue raccomanda di “garantire il ‘diritto all’oblio’ a tutti i pazienti dell’Ue dieci anni dopo la fine del loro trattamento”. Chi ce l’ha questa norma o chi l’ha recepita? Francia, Belgio, Lussemburgo, Paesi Bassi e Portogallo. Lo scopo è far scomparire la “macchia” di essere stato un malato di cancro: lo ha detto senza fronzoli l’eurodeputata Véronique Trillet-Lenoir.

In Italia attiva solo la Boldrini

Quando si fa un mutuo o si stipula un’assicurazione sulla vita 5 anni dopo dal trattamento di guarigione non deve esserci più obbligo di segnalare nella sua storia clinica di aver avuto un tumore. In Italia, c’è un disegno di legge depositato nel 2022 da Laura Boldrini, che ha dato seguito alla campagna “Io non sono il mio tumore” dell’Aiom.