Non c’è pace per i genitori di Gianmarco Pozzi, morto a Ponza in circostanze sospette. A quasi due anni dalla sua morte, il campione 28enne di kickboxing di Frascati non può riposare in pace. La sua famiglia non si arrende e chiede sia fatta giustizia. Tutta la verità sono certi non sia ancora emersa. Il giovane è stato trovato senza vita in un’intercapedine tra un terreno scosceso e la recinzione di una casa. Inizialmente si era pensato a una caduta, ma la determinazione, il dolore e la rabbia della famiglia ha permesso di tenere i riflettori accesi sul caso, proseguendo le indagini. Così nella giornata di mercoledì 25 maggio 8 persone sono finite in manette.
Droga a Ponza, nuovi arresti dopo le indagini sulla morte di Gianmarco Pozzi
I Carabinieri della compagnia di Formia hanno arrestato 8 persone. 5 si trovano agli arresti domiciliari, 3 hanno l’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria. Su di loro grava l’accusa di detenzione e spaccio di stupefacenti. I presunti responsabili svolgevano le proprie attività illecite nelle province di Roma e Napoli, oltre a rifornire di droga l’isola di Ponza.
Il provvedimento è stato emesso dal Gip del Tribunale di Cassino ed è arrivato in seguito alle indagini svolte tra ottobre e novembre 2019 e incrementate dopo agosto 2020, quando morì il giovane Gianmarco Pozzi, che sull’isola di Ponza – una meta tra le più amate dai turisti – faceva il buttafuori in uno dei numerosi locali.