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Pensioni, stretta su Quota 100: i cambiamenti pensati dal governo

giuseppe conte

Il governo sta valutando le modifiche di Quota 100: tra queste c'è l'aumento delle finestre d'attesa per i lavoratori.

Sono previsti dei cambiamenti per Quota 100, confermata fino alla scadenza di fine 2021. Una delle ipotesi al vaglio dei tecnici in vista della Manovra è l’allungamento delle finestre di attesem che diventerebbero di sei mesi per i lavoratori del settore privato e di nove mesi per i dipendenti pubblici. Ciò permette al governo di risparmiare almeno 600 milioni di euro nel 2020 e circa un miliardo a regime.

Come cambia Quota 100

Secondo quanto ha riferito Il Corriere della Sera, il governo vuole sostituire quota 100 a partire dal 2022 con un sistema flessibile sul modello dell’Ape sociale. Il provvedimento ora consente di andare in pensione a 62 anni d’età e 38 di contributi. Il senatore del Partito Democratico, Tommaso Nannicini, preme sulla possibilità di lasciare il lavoro a 64 anni di età con il ricalcolo contributivo di tutto l’assegno e sull’introduzione di quota 92 per le categorie deboli (disoccupati e altri). Attualmente le finestre d’attesa tra la maturazione del diritto e la decorrenza della prestazione sono di tre mesi per i lavoratori del settore privato e di sei mesi per i dipendenti pubblici.

L’allungamento delle finestre d’attesa

Il Governo starebbe studiando un allungamento di tre mesi, al fine di risparmiare almeno 600 milioni di euro nel 2020 e circa un miliardo a regime. I sindacati sono però contrari a questa proposta. Nell’incontro dell’11 ottobre con la ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo, hanno puntato sulle misure per rafforzare gli assegni medio-bassi. La richiesta è difficile da accogliere perché l’esecutivo deve ancora trovare 3,5 miliardi di coperture per la manovra. La ministra ha riferito che l’accordo deve essere ancora stabilito nella maggioranza per un’opzione “soft”. L’Ape social e l’opzione donna saranno prorogati anche nel biennio successivo.