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Eicma 2019, novità tra gli espositori: il made in China minaccia il mercato europeo

Eicma, la Cina è vicina

Ad Eicma 2019 i cinesi copiano la Ducati, propongono moto a prezzi irrisori eppure uguali nel design alle originali. Il mercato è a rischio?

Eicma 2019 vive di contrasti. Per gli appassionati del motociclismo sarà sorprendente immergersi nel melange tra vecchio e nuovo che presenta la 77esima esposizione internazionale del motociclo. I dubbi sul futuro dell’elettrico e il fascino dei grandi classici fanno da corredo all’evento: una guerra a colpi di design che spesso trova avversari infimi nel mercato. Per alcuni, questo sarà solo l’inizio dell’ennesima gara di bellezza tra tedesche, italiane e giapponesi: case costruttrici forti della loro storia nel mercato. Per altri invece c’è il presagio minaccioso che giunge direttamente dalla grande muraglia e anche questa volta è a rischio il made in Italy.

Eicma 2019, la Cina è vicina

Immaginate una Ducati Monster tarocca, o magari una Kawasaki z 1000 con motorizzazione elettrica, o ancora una Honda Fireblade depotenziata. Design quasi uguale, materiali scadenti e motorizzazione decisamente ridotta rispetto agli originali: il tutto a un prezzo stracciato. Così le neonate case cinesi fanno la guerra a chi nell’automotive ha creato e venduto, nei vari segmenti di mercato, modelli che hanno fatto la storia e che ora si vedono clonati in infelici repliche. Tra gli espositori cinesi poi c’è anche qualcuno che ci confessa futuri progetti nel bel paese, aperture di store e importazione seriale dall’Oriente. La strategia dunque è chiara, creare perfette imitazioni da piazzare ai consumatori di tutta europa.

La vendita di questi modelli cinesi avviene perlopiù su piattaforme online: è il caso di Alibaba, lì dove ci si può aggiudicare l’imitazione cinese di Ducati a poco più di 800 euro (spedizione inclusa). L’unica vera barriera che impedisce il dilagare di questa follia cinese è la sicurezza. Tra le normative europee infatti sono necessarie alcune caratteristiche che queste moto non rispettano del tutto: dall’impianto frenante, alle emissioni fino al numero di telaio (che su queste moto cinesi è del tutto assente): per immatricolare questi modelli molti degli acquirenti si recano in Germania, lì dove si può aggirare la legge e dunque svicolare dai controlli che invece sono presenti in Italia.