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Crollo prezzo del petrolio: Wti chiude a -37,63 dollari al barile

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Continua il crollo del prezzo del petrolio, con il Wti americano che nella serata del 20 aprile ha raggiunto per la prima volta valori in negativo.

Non accenna a fermarsi il crollo del prezzo del petrolio, ormai in continuo calo da diversi mesi a causa di una sfavorevole congiuntura politico-economica che sta facendo registrare valori in negativo per la prima volta nella storia. Nella serata del 20 aprile infatti il West Texas Intermediate, tipo di petrolio prodotto nello stato del Texas e utilizzato come parametro nelle quotazioni della materia prima, ha raggiunto in chiusura il prezzo di -37,63 dollari al barile mentre il Brent estratto nel Mare del Nord ha raggiunto i 25 dollari al barile.

Crollo del petrolio, raggiunti valori in negativo

Tra le cause che hanno indotto il crollo del prezzo del petrolio del mondo c’è ovviamente la pandemia di coronavirus attualmente in atto, con il conseguente rischio di una nuova recessione economica globale che in molti pronosticano possa essere ancora più forte di quella avvenuta nel 2008-2009. Lo stop al trasporto commerciale dovuto alla pandemia ha inoltre generato un forte squilibrio tra domanda e offerta del bene.

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A questo fattore si aggiungono i futures sul Wti in scadenza a maggio e che nessuno al momento è intenzionato a comprare, oltre ai problemi tecnici relativi alla mancanza di spazio dove stoccare le scorte già esistenti e alla guerra commerciale attualmente in corso tra Russia e Arabia Saudita con il continuo taglio del prezzo del petrolio.

Va detto tuttavia che le conseguenze peggiori le ha patite il petrolio americano i cui futures stanno per scadere tra pochi giorni, mentre gli altri contratti con scadenza meno ravvicinata hanno subito perdite più contenute. Il crollo del petrolio arriva inoltre a una settimana dall’incontro previsto tra i paesi produttori di petrolio per poter tagliare la propria produzione al fine di sostenere i prezzi.