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Coronavirus, previsioni Ue: Pil in Italia -9,5% nel 2020

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Secondo l'Ue, in Italia nel 2020 è prevista una pesante recessione a livello economico, seconda solo a quella attesa in Grecia.

L’Ue ha reso note le sue previsioni per quanto riguarda il Pil in Italia alla luce della crisi economica dovuta al coronavirus. Nel 2020 il prodotto interno lordo del Belpaese calerà del 9,5%, per poi rialzarsi leggermente a fine 2021. Peggio solo la Grecia con -9,7%, ma anche Spagna e Francia registreranno contrazioni considerevoli.

Coronavirus, le previsioni dell’Ue sul Pil in Italia

Che la crisi economica andasse a inficiare sulla produzione nazionale era prevedibile, ma secondo quanto riportano le previsioni stimate dall’Ue, in Italia il Pil raggiungerà livelli allarmanti.

Nel 2020 si avrà una forte contrazione che potrebbe arrivare a -9,5% per poi rimbalzare del 6,5% nel 2021. Dati allarmanti anche se confrontati con la media dell’intera Unione. Il Pil dell’Eurozona dovrebbe infatti scendere del 7,7% .

Il podio della crisi

Il dato peggiore però riguarderà la Grecia con un crollo del 9,7%, che quindi precede di poco in questa speciale classifica l’Italia, a -9,5%. Al terzo posto la Spagna (-9,4%) mentre la Francia registrerà il quinto maggior calo (-8,2%). La Germania sarà l’unica delle potenze economiche a non risentire di questa recessione, con una flessione del 6,5%, ma è la Polonia a subire il danno minore (-4,3%).

Rapporto deficit/Pil

Non tutto è critico però: se si analizza il rapporto deficit/Pil, il livello più alto nel 2020 sarà raggiunto proprio dall’Italia con l’11,1%, seguita dalla Spagna, con il 10,1%, e poi dalla Francia con 9,9%. In Germania il deficit/Pil arriverà al 7,0%. L’unico paese al di sotto del 3% è la Bulgaria (2,8%).

Debito pubblico

Per quanto riguarda il debito pubblico, nel 2020 l’Italia con il 158,9% resta al secondo posto dopo la Grecia (che balza al 196,4%). Al terzo posto il Portogallo con il 131,6%, al quarto la Francia con il 116,5%, seguita da Cipro con il 115,7%, dalla Spagna con il 115,6% e dal Belgio con il 113,8%.