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Censis, 5 milioni di lavoratori in nero scomparsi con il Covid

Censis, il Covid ha cancellato 5 milioni di lavoratori in nero

Il rapporto Censis sulla situazione sociale dell'Italia per l’anno 2020 conferma quanto il Covid abbia cancellato 5 milioni di lavoratori in nero

Il rapporto Censis conferma quanto il Covid abbia contribuito a cancellare 5 milioni di lavoratori in nero, amplificando una triste realtà del nostro Paese. 

Covid, rapporto Censis sui lavoratori in nero 

Ad essere più colpiti dalle conseguenze della pandemia sono tutti quei lavoratori precari più vulnerabili, quelli del lavoro casuale, dei lavoretti e del lavoro in nero. Una galassia che il rapporto Censis sulla situazione sociale dell’Italia per l’anno 2020, stima in circa 5 milioni di persone “che ruotavano intorno ai servizi e che hanno finito per inabissarsi senza rumore”. 

A raccontare l’Italia di questi difficili mesi caratterizzati da un corpo a corpo quotidiano con la pandemia è il capitolo “La società italiana al 2020” del 54° Rapporto Censis sulla situazione sociale del Paese.

Il divario tra ricchi e poveri in Italia 

Il 90,2% degli italiani è convinto che l’emergenza e il lockdown abbiano danneggiato maggiormente le persone più vulnerabili e ampliato le disuguaglianze sociali. Sono appena 40.949 gli italiani che dichiarano un reddito che supera i 300.000 euro l’anno, con una media di 606.210 euro pro capite. Corrispondono allo 0,1% del totale dei dichiaranti. Mentre sono 1.496.000 le persone con una ricchezza che supera il milione di dollari (circa 840.000 euro): sono pari al 3% degli italiani adulti, ma possiedono il 34% della ricchezza del Paese.