> > Fatturato a picco per i ristoratori nel weekend: perdite dell'80%

Fatturato a picco per i ristoratori nel weekend: perdite dell'80%

Nel week end, fatturato a picco per ristoratori

Week end, fatturato a picco per ristoratori, titolari di pizzerie ed agriturismi, con centinaia di milioni di tonnellate di prodotti invenduti

Nel weekend il fatturato crolla a picco per i ristoratori che a fine settimana vedono concentrato l’80% delle loro possibilità di restare a galla. Lo dice un’analisi, analisi amara, diramata da Coldiretti sulle previsioni di perdita di ristoranti, agriturismi e pizzerie. In questo momento il valore del week end per questa categorie che a fine settimana entravano in modalità operativa maggiorata vale l’80%. E parliamo di attività che durante la settimana sono comunque già molto provate e sotto scacco di sanzioni. Questo perché la loro utenza base è ‘relegata’ nello smart working. Poi perché quella occasionale e a flussi, i turisti, non c’è proprio. Infine perché le chiusure forzate nelle zone a rischio hanno fatto abbassare in maniera drastica sia i bilanci che i livelli occupazionali.

Ristoratori, -80% di fatturato nel weekend

Tutto questo significa flussi di denaro ridotti a rivoli e conseguenze dirette anche su fornitori di cibi e bevande. La stima di Coldiretti è al tempo stesso analisi ed atto d’accusa contro la ventilata chiusura nei weekend proposta dal Cts al governo. L’ipotesi è che la decisione possa arrivare a dare il colpo di grazia alla ristorazione. Colpo di grazia che avrebbe un riverbero sull’intera filiera di eccellenza agroalimentare Made in Italy. Parliamo di vino e cibi invenduti per un valore di 11,5 miliardi dall’inizio della pandemia. I calcoli di Coldiretti sono sconfortanti: 300 milioni di chili di carne bovina, 250 milioni di chili di pesce e frutti di mare e circa 200 milioni di bottiglie di vino non hanno mai preso la strada delle dispense delle attività. Sono decine di migliaia gli agricoltori, gli allevatori, i pescatori, viticoltori e casari in sofferenza.

Vaccinare di più e aprire

E la chiosa è secca: “Anche alla luce dell’avanzare della campagna di vaccinazione è importante consentire le aperture nei locali della ristorazione dove sono state adottate importanti misure di sicurezza. Misure quali il distanziamento dei posti a sedere facilmente verificabile, il numero strettamente limitato e controllabile di accessi, la registrazione dei nominativi di ogni singolo cliente ammesso”.