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Contrader, Sabatino Autorino: "La mia azienda con una crescita del 100%"

Contrader Sabatino Autorino

Nell'intervista esclusiva l'Ingegnere Sabatino Autorino ha parlato di Contrader, della sua voglia di crescere e dare spazio ai giovani.

Frutto di un’attività intensa e di un intelletto geniale, Contrader affonda le sue radici nel Sud Italia, lavorando quotidianamente in progetti lungimiranti e innovativi: lo ha spiegato l’Ingegnere Sabatino Autorino, il quale nell’intervista esclusiva ha raccontato la storia dell’azienda che ha fondato, la dedizione dei suoi giovanissimi dipendenti, la voglia di crescere e puntare sul futuro, persino in un periodo così difficile dettato dall’emergenza coronavirus.

Contrader, il racconto di Sabatino Autorino

Come prende forma la realtà di Contrader? “Nasciamo come azienda di ingegneria, siamo all’avanguardia soprattutto nel settore dell’informatica e dell’elettronica. Ultimamente anche nel mondo dell’ingegneria meccanica. Nel 2017 l’azienda è passata sotto la mia guida: ho intrapreso una scelta molto coraggiosa e rischiosa. Ho spostato il nucleo operativo dell’azienda da Milano a Benevento, mia terra d’origine. Al tempo avevamo 7 dipendenti: oggi gestiamo 130 persone, di cui circa 70 sono nostri dipendenti diretti. Gli altri sono dipendenti di aziende che si muovono comunque nel nostro indotto”. Così il fondatore di Contrader, Sabatino Autorino, ha descritto la realtà nata dal suo genio, dallo spirito di iniziativa e dalla passione.

Poi ha spiegato: Puntiamo sull’innovazione: i nostri competitor sono le multinazionali. Siamo una delle poche aziende sul mercato ad avere competenze così innovative sui temi che portiamo avanti. Sul mercato offriamo tecnologie specialistiche. Questo ci offre un grande vantaggio che stiamo capitalizzando. Il Sole 24 Ore ha pubblicato una classifica delle 150 aziende più in crescita in Italia: abbiamo scoperto che siamo al 36° posto. Siamo molto orgogliosi, è stata una grande sorpresa. Nell’ultimo triennio Contrader ha vissuto una crescita superiore al 100%”. Un grande traguardo, “soprattutto per un’azienda del Sud Italia”, commenta l’Ing. Autorino, il quale ha sottolineato: “La scelta di puntare sui nostri territori, abbandonando una metropoli come Milano, ci ha dato ragione: l’iniziativa è risultata vincente”.

Contrader Sabatino Autorino

I progetti

“Lavoriamo su progetti molto innovativi e all’avanguardia. Sono molto differenti tra loro e li abbiamo tutti a cuore. Al momento, tengo molto a un progetto che coinvolge il settore giovanile del Pescara Calcio, a cui abbiamo fatto anche una sponsorizzazione. Stiamo testando una tecnologia legata all’intelligenza artificiale da applicare nel mondo del calcio. Il progetto prevede delle tute da indossare durante gli allenamenti. La tuta dispone di una rete di sensori in grado di “prelevare” una serie di informazioni, dal livello di stress all’elettrocardiogramma. Così è possibile elaborare una serie di previsioni in merito alle loro prestazioni in campo. Stiamo testando con successo questa intelligenza”, ha spiegato l’Ingegnere.

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Quindi ha fatto sapere: “Dopo Natale lo sperimenteremo anche con la prima squadra. Siamo i primi al mondo ad applicare tale tecnologia per fare previsioni. Un famosissimo club, il Liverpool, usa l’intelligenza artificiale per fare scouting tra i suoi giocatori e valutare una serie di parametri sulle performance dei calciatori. Il nostro progetto ha un valore aggiunto, perché offre una tecnologia completamente integrata”, ha spiegato l’ingegnere con grande orgoglio e soddisfazione.

Il team

“Stiamo sviluppando un esoscheletro e un sistema di automazione industriale, che sarà completamente computerizzato. Si tratta di un concetto di fabbrica in cui operai e robot lavorano in sinergia fra loro. L’operaio non è più il soggetto che fa il lavoro fisico, ma diventa protagonista di un lavoro complesso volto a raggiungere i risultati più alti possibili”, ha aggiunto. Quindi ha confidato: “Siamo coinvolti sui progetti più innovativi dell’ingegneria italiana. Da noi l’età media dei dipendenti è di 29,2 anni. Alcuni sono appena usciti dall’università, altri sono così giovani da non avere più di 4/5 anni di esperienza. È un’azienda giovane fatta da giovani. Sono contento di sapere che da noi il clima di lavoro sia sereno e che in tanti vogliano unirsi al nostro team. Voglio attorno a me solo persone felici. È un’azienda che cresce sul mercato e che umanamente sta bene”, ha sottolineato evidenziando l’importanza di lavorare e collaborare in un contesto conviviale e sereno.

Proporre iniziative tanto specifiche, innovative, di qualità e capaci di soddisfare una nicchia interessatissima costituisce un valore aggiunto per Contrader, come evidenziato dallo stesso Sabatino Autorino.

La chiave del successo

In un mercato in cui sono sempre le multinazionali ad avere una marcia in più, Contrader con Sabatino Autorino e il suo team rappresenta una bella eccezione. “I settori di mercato in cui lavoriamo sono molto vasti, ma specializzarsi fa la differenza. Così Contrader diventa molto appetibile sul mercato e spesso sono le stesse multinazionali a contattarci per dare vita a partnership e collaborazioni. Abbiamo un rapporto positivo anche con i nostri competitor”.

Quindi ha precisato: “Al contrario, se ci muovessimo nelle attività dello sviluppo di massa, non avremmo mai raggiunto simili risultati. Innovazione e specializzazione ci permettono di avere un grande vantaggio sul mercato”.

I requisiti dei candidati

In un clima di generale sfiducia, soprattutto per le nuove generazioni, Contrader investe sul futuro e ha voglia di dare spazio ai giovani: chi potrebbe essere quindi il candidato opportuno per Sabatino Autorino?

Passione è la parola chiave. Chi vuole lavorare con noi deve avere voglia di mettersi in gioco. Ho visto persone laureate nelle materie più disparate, da economia a geologia, trovare spazio al nostro fianco. Lavoriamo con tecnologie nuovissime: non mi interessa necessariamente avere in azienda persone con tanti anni di esperienza. Una persona abile con le tecnologie convenzionali non ha un valore aggiunto rispetto a uno studente appena uscito dall’università. È importante avere voglia di confrontarsi con le nuove tecnologie. E agli inizi bisogna sapere che sarà necessario fare qualche nottata al lavoro. Non abbiamo paletti in entrata: puoi essere diplomato o laureato, ma l’importante è avere propensione verso le nuove tecnologie”. Parlando dei dipendenti di Contrader, Sabatino Autorino ha aggiunto: “La maggior parte delle persone che prendiamo a bordo sono laureate in ingegneria meccanica e informatica, esperte in automazione. Però non escludiamo mai a priori gli altri profili”.

Quindi ha ribadito: “La passione è il motore giusto per chi vuole entrare in azienda. Poi pensiamo noi a dare supporto: c’è un nostro programma interno di inserimento, affinché i futuri dipendenti possano seguire le attività. È una vera e propria Academy. Abbiamo organizzato corsi gratuiti e istituito anche borse di studio per i più meritevoli. L’intento è quello di assumere questi candidati, ma sono liberi di fare la loro scelta, se retare con Contrader o percorrere nuove strade. La maggior parte però è felice di restare con noi anche dopo la formazione dell’Academy”, ha spiegato Sabatino Autorino.

Si tratta di un “progetto innovativo con il quale rendere autonomi i candidati e renderli esperti delle nuove tecnologie”.

L’investimento a Benevento

In un’Italia da sempre incapace di accorciare le distanze economico-culturali tra Nord e Sud, la scelta di Contrader e Sabatino Autorino è stata ammirevole e coraggiosa. Frutto dell’eterno amore verso la propria terra (che si fa sentire con nostalgia quando si è lontani) e di una grinta che viene dal profondo, l’ingegnere campano ha deciso di spostare la società da Milano a Benevento. Come spiega la sua scelta?

“Rischiavamo di non avere clienti e quanti ragazzi neo-laureati sarebbero stati disposti a trasferirsi al Sud? Invece oggi il 70/80% dei neo-laureati ci considera prima scelta: facciamo circa 250 colloqui al mese. Fino a prima dello scoppio della pandemia, loro venivano fisicamente a Benevento. Dopo un primo incontro da remoto, i giovani interessati venivano a visitare e conoscere l’azienda. Ma loro stessi non avrebbero mai immaginato di iniziare la loro carriera a Benevento”, ha spiegato l’Ing. Autorino. Quindi ammette: “Tante volte mi sono chiesto come sia stato possibile ottenere un riscontro così positivo anche a Benevento. Non sono mai riuscito a darmi una risposta. Siamo andati (e continuiamo ad andare) contro ogni logica. Anni fa ho lasciato la mia città, essendo originario della zona tra Avellino e Benevento. Arrivato a Milano, ho fatto esperienza nel settore in cui ancora lavoro. Ma in Campania ho mantenuto le mie radici. Ho sempre avuto voglia di esprimermi nel mio contesto”.

Poi ha ricordato: “Ho sempre pensato che la digitalizzazione non avesse confini. Basta avere una connessione a Internet e si potrebbe lavorare persino in cima a una montagna. Tuttavia, le persone che mi circondano mi hanno fatto venire parecchi dubbi. Sono rimasto della mia idea e ho iniziato a investire sul progetto. Ho sempre avuto voglia di provarci: oggi sono ancora più convinto che non esistano confini e nel settore in cui operiamo non fa differenza lavorare a Benevento o altre città, come Milano. Questo non mi crea problemi”.

Crescere in altri territori

Sulla possibilità e l’interesse di ampliare l’orizzonte di Contrader, Sabatino Autorino ha spiegato: “Diverse Istituzioni, sia nel nostro territorio sia nelle Regioni a noi adiacenti, stanno facendo investimenti per creare nuclei di attività anche in altre città. Vogliamo garantire la crescita di altre realtà territoriali. Contrader e le Istituzioni vicine a noi stanno cercando di fare un esperimento per realizzare progetti qualificanti per la zona. Non abbiamo chiesto soldi, non viviamo di contributi pubblici, ma puntiamo solo sul nostro lavoro. Fortunatamente però, ci sono Istituzioni che riconoscono le opportunità che offriamo sul territorio e ce ne sono riconoscenti”. Quindi ha precisato: “Alcune istituzioni di altre Regioni sono interessate a noi, che al momento stiamo valutando tali occasioni. Ma la nostra logica non è opportunistica: non andremo a Milano, Roma o Torino. Vogliamo capire se nelle Regioni vicine alla nostra sia possibile portare la mentalità di Contrader e individuare i giusti profili”.

“Per quanto riguarda la digitalizzazione, tutti quanti dovremmo capire ed essere consapevoli che non c’è differenza fra il Sud Italia e il resto del nostro Paese. È un terreno sul quale vale la pena investire seriamente: ognuno deve dare il massimo per ottenere i risultati sperati. In Italia la Rivoluzione industriale si è compiuta nel famoso triangolo del Nord. Così, chi desiderava diventare un industriale doveva trasferirsi in quelle città. La Rivoluzione digitale, invece, non ha confini. Possiamo investire in Campania, Basilicata, Calabria e Puglia: così si fanno crescere territori più piccoli, magari con meno risorse, ma in grado di puntare sui propri cittadini, sulla loro forza e capacità”, ha ribadito.