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Elena Del Pozzo, a processo la mamma: il 17 aprile atteso il rinvio a giudizio

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A processo Martina Patti, la mamma di Elena Del Pozzo che ha dichiarato l’omicidio della figlia di soli 5 anni. Atteso il rinvio a giudizio.

L’udienza preliminare del processo contro Martina Patti, madre e responsabile dell’omicidio della piccola Elena Del Pozzo, si terrà il 17 aprile. In questa circostanza, è atteso il rinvio a giudizio della donna.

Elena Del Pozzo, a processo la mamma: il 17 aprile atteso il rinvio a giudizio

È stata fissata per il prossimo 17 aprile la prima udienza del processo a carico di Martina Patti, la donna che ha brutalmente ucciso la figlia Elena Del Pozzo, 5 anni, il 13 giugno 2022. L’omicidio della bambina si è consumato nelle vicinanze dell’abitazione in cui madre e figlia vivevano, a Mascalucia, in provincia di Catania. La vittima, dopo essere stata assassinata, è stata seppellita in una buca poco distante dalla casa.

In merito al crimine confessato dalla Patti, il 17 aprile si terrà l’udienza preliminare davanti al gup Stefano Montoneriche dovrà esaminare gli atti raccolti durante l’inchiesta al fine di stabilire se rinviare o meno a giudizio l’imputata. Data la confessione della donna, tuttavia, il rinvio a giudizio è dato pressoché per scontato.

Intanto, l’avvocato della madre-assassina 25enne Gabriele Celesti ha spiegato ai microfoni di Fanpage.it che non verrà presentata nessuna richiesta di rito alternativo poiché la procura catanese contesta all’imputata anche l’aggravante della premeditazione. “Non chiederemo il rito abbreviato nell’udienza preliminare perché viene contestata l’aggravante della premeditazione e una richiesta del genere non sarebbe accolta dal Gup”, ha spiegato Celesti. “Sicuramente ci sarà un rinvio a giudizio, attendiamo il processo e vedremo in sede dibattimentale cosa accade”, ha aggiunto.

Movente, confessione e difesa

Nel corso del processo, intanto, non è da escludere che possa essere presentata una richiesta di perizia psichiatrica per la Patti che è reclusa in carcere dal giorno dell’arresto. Inoltre, se da un lato l’imputata non ha mai fornito una reale spiegazione sul movente del terribile delitto, è pur vero che la difesa non potrà non tenere conto della piena confessione della donna.

Durante il processo, verranno esaminati i rapporti familiari che esistevano tra i genitori della vittima e altri contesti che hanno preceduto l’omicidio. Al momento, continua a restare sul tavolo l’ipotesi che il delitto sia scaturito dalla gelosiadella Patti nei confronti della nuova compagna del padre della piccola Elena. L’uomo sarà parte civile al processo contro la sua ex e dovrà sicuramente testimoniare.

Nel frattempo, pare che l’imputata stia acquistando sempre maggiore consapevolezza del gesto compiuto con il trascorrere dei giorni passati dietro le sbarre. “L’ho vista in carcere più volte ed è chiaro che con il tempo ha acquisito sempre più consapevolezza di quello che ha fatto”, ha detto l’avvocato Celesti.