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Elezione del Presidente della Repubblica, chi sale e chi scende nel toto-nomi

Elezione del Presidente della Repubblica

Elezione del Presidente della Repubblica, in salita "le quotazioni" di Draghi e stabili quelle di Belloni, Cartabia e Casini

Alla vigilia del secondo giorno di votazioni per l’elezione del Presidente della Repubblica, dopo il suo incontro con il capo delegazione del Centro-Destra Salvini  -e i leader di M5S e PD – salgono “le quotazioni” di Mario Draghi. 

Elezione Presidente della Repubblica, Mattarella è ancora in scena?

Nel secondo giorno di votazioni per l’elezione del prossimo Presidente della Repubblica, l’unica certezza è l’incertezza che regna sovrana. Ne è una chiara prova il nome che da ieri ha cominciato a circolare insistentemente nel toto-nomi del candidato in grado di convergere i voti del centro-destra e del centro- sinistra. Il nome è quello del Presidente Sergio Mattarella che terminerà ufficialmente il suo mandato settennale il 3 febbraio. E, nonostante abbia più volte manifestato la ferrea volontà di non proseguire il suo percorso di Presidente della Repubblica – con tanto di foto del trasloco pubblicate su twitter dal suo portavoce  – sembra ancora l’unico nome in grado di raccogliere il voto della maggioranza dei grandi elettori, a parte quelli di Fratelli d’Italia. La Meloni infatti non intende rendere quella della riconferma, una prassi consolidata nel nostro ordinamento. Una posizione che probabilmente condivide lo stesso Mattarella ma in caso di una pericolosa impasse –  soprattutto per economia e mercati – in molti sono convinti che il Presidente potrebbe ripensarci
Insomma, il nome di Mattarella – che era stato escluso a priori dal toto-candidati – da ieri sembra in netta risalita anche se rimane la carta da giocare solo nel caso di un accordo impossibile tra i partiti.

Elezione Presidente della Repubblica, in risalita l’ipotesi Draghi

L’altro nome che sembra in risalita è quello di Mario Draghi. La giornata del primo voto è stata infatti caratterizzata principalmente dalla sua “discesa in campo” in prima persona. Abbandonato il ruolo di “supervisore”, Mario Draghi ha incontrato i vari leader dei partiti, tra i quali il capo delegazione del centro-destra Matteo Salvini che sembra il leader attualmente più attivo nella ricerca di una soluzione condivisa.

L’incontro di Draghi con i vari leader ha sottolineato quanto era già evidente: quella del Colle è una partita doppia. La nomina del futuro Presidente della Repubblica infatti andrà ad incidere profondamente sulla possibilità dell’attuale maggioranza di governo, di arrivare a fine legislatura.

Quindi, l‘elezione di Mario Draghi come Presidente della Repubblica può avvenire solo con la garanzia di un nome in grado di compattare la compagine governativa e proseguire con l’attuazione delle riforme, quanto mai vitali per la ripresa del nostro paese.

Elezione Presidente della Repubblica, “stabili” Belloni, Cartabia e Casini

 In tal senso, nei giorni scorsi è apparso frequentemente il nome di Elisabetta Belloni per il suo alto profilo istituzionale e privo di connotazione politica. Anche se in questo caso sarebbe non solo  la prima donna alla guida di Palazzo Chigi ma anche il primo capo dell’intelligence a guidare un governo nell’era repubblicana. 

Quello della Belloni risulta un nome spendibile anche nel voto del Presidente della Repubblica anche se gli incontri di Draghi di ieri sembrano più orientati a un cambiamento nella guida di Palazzo Chigi

Rimangono stabili invece le “quotazioni” di altri nomi in gioco come quello di Marta Cartabia, Pier Ferdinando Casini e Maria Elisabetta Casellati. Sembra in calo invece l’ipotesi di Giuliano Amato, almeno per il momento. Il ruolo di prestigio internazionale infatti non sarebbe bilanciato al momento da sufficienti voti ma potrebbe rispuntare dal quarto giorno di voto.

Alla vigilia del secondo giorno di voto sono dunque queste “le quotazioni” dei candidati finora in gioco. Con l’avvertenza che dal quarto giorno di voto potrebbe anche entrare in scena l’effetto sorpresa con un nome non ancora considerato dai media e non ancora rivelato per non essere “bruciato” nella difficile scalata al Colle.