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Il clima politico in Honduras è attualmente teso dopo le elezioni presidenziali del 30 novembre, con accuse reciproche che minacciano di compromettere il processo democratico. Le dichiarazioni di funzionari elettorali e le reazioni a livello internazionale stanno accendendo polemiche.
Accuse di intimidazione tra i membri del consiglio elettorale
Cossette Lopez-Osorio, membro del Consiglio Nazionale Elettorale (CNE) e rappresentante del Partito Nazionale, ha denunciato il suo collega Marlon Ochoa per tentativi di interferire con una conferenza stampa cruciale.
Secondo Lopez-Osorio, Ochoa avrebbe cercato di ostacolare la ripresa del rilascio dei risultati attraverso atti di intimidazione.
Dettagli dell’incidente
In un post sui social media, Lopez-Osorio ha affermato che Ochoa e membri del partito LIBRE hanno interrotto la conferenza presso l’Hotel Plaza Juan Carlos. Tali azioni hanno intensificato le tensioni in un contesto già critico in cui i risultati delle votazioni sono in fase di scrutinio.
Situazione elettorale e risultati incerti
Con i risultati delle votazioni ancora in fase di conteggio, Salvador Nasralla del Partito Liberale e Nasry “Tito” Asfura del Partito Nazionale si trovano in una situazione di pareggio tecnico. A seguito dell’ultimo aggiornamento, Nasralla ha ottenuto il 39,93% dei voti, mentre Asfura è a un passo con il 39,86%. Tuttavia, il terzo candidato, Rixi Moncada del partito LIBRE, ha visto un crollo della sua popolarità, attestandosi solo al 19,16%.
Controversie precedenti
Le tensioni non sono nuove per il CNE. Prima delle elezioni, Ochoa aveva già accusato Lopez-Osorio di complottare con le forze armate per influenzare i risultati. Le registrazioni audio, di cui si parla, sono state etichettate come falsificazioni da Lopez-Osorio, ma hanno portato l’Attorney General a indagare.
Le influenze esterne e le reazioni internazionali
La situazione si complica ulteriormente con le affermazioni di Donald Trump, che ha espresso il suo sostegno per Asfura, minacciando di tagliare gli aiuti statunitensi se il candidato non fosse stato eletto. Le sue dichiarazioni hanno sollevato preoccupazioni riguardo all’interferenza straniera nel processo elettorale.
La denuncia di frodi elettorali
Trump ha accusato il CNE di tentare di alterare i risultati delle elezioni, promettendo che ci sarebbero state conseguenze severe se non fosse stata garantita la trasparenza nel conteggio dei voti. Le sue affermazioni hanno sollevato il sospetto di un possibile caos simile a quello, quando si verificarono proteste a causa di presunti brogli.
La situazione è ulteriormente aggravata dalla richiesta di pazienza da parte del CNE, che ha annunciato che il conteggio procederà in modo manuale dopo che il sistema ha subito un collasso tecnico. La mancanza di chiarezza e la lentezza del processo di conteggio hanno alimentato le speculazioni tra i cittadini.
Con circa il 57% dei voti conteggiati, il paese è in attesa di risultati definitivi, mentre il numero di votanti è rimasto sotto le aspettative, con circa 2,8 milioni di cittadini che si sono recati alle urne su un totale di 6,5 milioni registrati.
Il futuro politico e le sfide incombenti
Indipendentemente dall’esito finale, le elezioni di quest’anno segneranno un importante capitolo nella storia politica dell’Honduras. Le sfide economiche, sociali e la crescente insoddisfazione popolare verso i partiti tradizionali pongono interrogativi sul futuro del paese. Rixi Moncada ha già dichiarato la sua intenzione di contestare i risultati e di denunciare le irregolarità, mentre le tensioni tra i partiti si intensificano.