Embargo al petrolio russo, la proposta del Segretario di Stato degli Stati Uniti Anthony Blinken non piacerebbe troppo all’Ue ma intanto è sul tavolo e fa impazzire i mercati mondiali. Gli Usa premono per lo stop alle importazioni da Mosca ma Ursula von der Leyen frena e la Germania si oppone con fermezza. In merito a quest’ultimo paese si registra il no secco della ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock e del suo collega alle Finanze, Christian Lindner.
Embargo al petrolio russo, manca il si unanime
Ma gli usa di Joe Biden non demordono e Blinken ha proposto di varare in maniera congiunta con Bruxelles un bando formale all’importazione e alla vendita di petrolio russo. Ursula von der Leyen ha preferito glissare sulla domanda durante una intervista alla Cnn. Insomma, la super sanzione sul petrolio per ora è due cose: divisiva e mina per i mercati. Il prezzo del petrolio è schizzato in alto di oltre 12 dollari al barile, il Brent è salito di oltre il 10% e il greggio statunitense di riferimento è salito di 10 dollari, a oltre 125 al barile.
Il Brent arriva vicino al record del 2008
Che significa? Che il Brent è arrivato ad un passo dai 140 dollari al barile, vicino al record del luglio del 2008. Ma qual è la linea di Blinken? L’ha spiegata bene un’intervista rilasciata alla trasmissione “State of The Union” della Cnn: “Stiamo parlando ora con i nostri partner e alleati europei per valutare un modo coordinato di mettere al bando le importazioni di petrolio russo, garantendo che ci sia ancora un’appropriata offerta di petrolio sui mercati globali”.