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Le centrali a carbone che aiuteranno l'Italia in caso di emergenza energetica

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Pronte a ripartire le centrali a carbone in Italia a causa dell'emergenza energetica. E quella ambientale?

L’Italia aveva deciso di eliminare questa fonte energetica altamente inquinante entro il 2025 ma la crisi energetica che potrebbe scaturire dal conflitto in Ucraina non esclude un possibile ritorno al carbone (ma l’ambiente?). Ecco dove si trovano le centrali a carbone che potrebbero fornire fino al 15% dell’energia.

Possibili soluzioni all’emergenza energetica in Italia

Il prezzo più immediato della presa di posizione del governo italiano – e più in generale di tutta l’Europa – nei confronti della crisi in Ucraina, come è noto a tutti, è quello dell’emergenza energetica considerato che la Russia è il primo fornitore di gas per l’Italia.

Oltre alla ricerca di nuovi sbocchi per l’approvvigionamento di gas, nell’informativa alla Camera sul conflitto tra Russia e Ucraina il Premier Draghi ha annunciato che “Potrebbe essere necessaria la riapertura delle centrali a carbone, per colmare eventuali mancanze nell’immediato”.

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Occorre una riflessione seria sulla diversificazione delle fonti energetiche

Un annuncio che in molti si aspettavano, o meglio temevano. Perché il carbone è un fossile altamente inquinante tanto che nella Conferenza di Glasgow del 2021 il nostro paese – insieme ad altri -si era impegnata a non far più ricorso a questa fonte.

Ora però, in mezzo all’emergenza internazionale, le ultime sette centrali a carbone presenti in Italia e destinate allo spegnimento o conversione, il nostro paese potrebbe trovarsi di fronte a un doloroso passo indietro.

Doloroso soprattutto per l‘impianto ambientale nell’epoca dell’emergenza climatica. Un passo indietro che – mentre il fronte ambientalista fa sentire la sua voce contro l’eventuale ritorno al carbone – pone l’esigenza di una riflessione seria sull’esigenza di una diversificazione delle fonti energetiche.

Le centrali a carbone in Italia

La speranza insomma è che si riesca a trovare un’alternativa. Ma quante sono e dove sono dislocate le centrali a carbone in Italia? Da quanto si stima, da queste potrebbe arrivare il 15% dell’energia. Le centrali a carbone nel nostro paese sono sette e due delle quali sono state già riattivate a fine 2021 con l’intensificarsi della tensione fra Russia e Ucraina. La Spezia da dicembre ha riacceso il gruppo alimentato a carbone così come è tornata a funzionare anche la centrale di Montefalcone.

Gli impianti di trovano a La Spezia (Liguria) a Fiume Santo (Sardegna), Portoscuso ( Sardegna), Brindisi (Puglia), Torrevaldaliga (Lazio), Fusina (Veneto), Montefalcone (Friuli Venezia Giulia).

Cinque di questi impianti sono di Enel, mentre quello di Montefalcone è della multiservizi del comune di Milano A2A. La seconda centrale a carbone della Sardegna, nella zona settentrionale della regione, è del gruppo ceco Eph.

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