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Fa sesso sulle piramidi e scatena la rabbia degli egiziani

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Il fotografo danese Andreas Hvid fa sesso in cima alle piramidi, il video diventa virale e scatena la rabbia degli egiziani.

È una storia davvero insolita, tanto da sembrare inventata, quella che coinvolge un giovane fotografo danese e la sua ragazza.

Un momento da ricordare

Il fotografo danese Andreas Hvid è responsabile di un reato a dir poco grave in Egitto. Il ragazzo avrebbe scalato di notte la piramide di Cheope e avrebbe ben pensato di fare sesso con la sua ragazza proprio sulla cima. Il tutto ha dell’incredibile, infatti inizialmente si supponeva il semplice utilizzo di photoshop, ma purtroppo l’analisi del materiale ha dimostrato che non è così. L’uomo è infatti riuscito a raggirare la sicurezza e a salire sulla piramide. Le autorità hanno cercato di non assumersi la responsabilità dichiarando di essere responsabili del sito fino al tardo pomeriggio, dopo di che il tutto passa nelle mani della polizia del turismo che non avrebbe quindi sorvegliato correttamente l’area.

«Chiudiamo l’area archeologica alle 17 e poi viene consegnata alla polizia del turismo e l’antichità che è responsabile della sicurezza del luogo, il filmato è stato girato di notte, non è colpa nostra».

Nonostante la mancata responsabilità delle autorità si è scatenata la bufera. In Egitto è infatti illegale profanare una piramide, figuriamoci farci sesso sulla cima! Web, tv e giornali hanno parlato della vicenda scatenando le reazioni del popolo egiziano. Il segretario generale del Consiglio Supremo di Antichità, Mustafa Waziri, sta esaminando il video per capire come sia potuto accadere e se sia effettivamente tutto reale. Il fotografo ha tuttavia dichiarato di non aver ripreso l’intera salita per paura di essere visto, limitandosi quindi alla vista finale. Nonostante l’illegalità dell’atto Andreas ha scattato delle bellissime foto che hanno messo in luce l’imponenza e la magnificenza delle piramidi di Ginza e della capitale Il Cairo. Ma la bellezza degli scatti non è bastata per convincere il Ministro dell’antichità egiziana, che ha deciso di prendere provvedimenti richiedendo i video e mandando un report al Procuratore generale per avere maggiori informazioni.

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