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Albania, fino a due anni di reclusione per maltrattamento di animali

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"Oggi è un giorno da ricordare. Una vittoria per tutti gli animali" ha scritto la pagina Facebook Animal Rescue Albania.

La commissione parlamentare ha votato a favore del disegno di legge firmato da 37.500 cittadini per la modifica del codice penale. Oltre all’uccisione di animali domestici, vengono considerati crimini anche il maltrattamento, la prigionia, l’organizzazione di sfide clandestine tra animali e usare gli animali per esperimenti. La pena per l’uccisione di un animale, come riportato da Albania News, potrà arrivare fino a due anni di reclusione, esattamente come la pena per coloro che organizzino combattimenti tra animali. Per chi conduce esperimenti su animali, invece, la pena può arrivare fino a tre anni di reclusione. Per ciascuna pena, a prescindere dall’entità, è prevista anche una multa che può arrivare fino a 10 mila dollari.

Il post di Animal Rescue

La pagina Facebook di Animal Rescue Albania, creata per soccorrere gli animali in tutto il paese, ha commentato: “Oggi è un giorno che segneremo. Una vittoria per tutti gli amanti degli animali in tutta l’Albania. Oggi la nostra voce è diventata quella di tutti quegli animali che vengono maltrattati, massacrati e uccisi ogni giorno. Siamo più vicini che mai – continuano – a far diventare l’Albania un paese in cui coloro che commettono crimini contro gli animali devono rispondere alla legge. Il disegno di legge è stato approvato oggi dalla commissione parlamentare e speriamo che molto presto sia approvato anche in assemblea”.

Le legge in Italia

Dal 2004 in Italia c’è una legge a tutela degli animali che punisce chi “per crudeltà o senza necessità cagiona una lesione ad un animale, ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche”. La pena prevista è la reclusione da 3 mesi a 18 mesi o una multa da 5 mila a 30 mila euro. La stessa pena si applica inoltre a chi somministra agli animali sostanze stupefacenti o vietate o a chi gli procuri un danno alla salute. “La pena è aumentata della metà se dai fatti deriva la morte dell’animale” recita infine la legge.