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Ecuador, legge approva il matrimonio tra persone dello stesso sesso

diritti civili

La vittoria è stata considerata dai movimenti per i diritti degli omosessuali come la fine di una lunga serie di battaglie.

Giubilo per le strade ecuadoregne. La Corte Costituzionale ha autorizzato, nella giornata di mercoledì 12 giugno 2019, il matrimonio tra persone dello stesso sesso. Una decisione storica, il risultato della lunga e dura battaglia portata avanti dalle numerose associazioni per i diritti LGBTQ. Si tratta di un passo avanti rispetto a una Costituzione d’ispirazione socialista, che definiva il matrimonio come l’unione tra un uomo e una donna. Gustavo Medina, coinvolto da tempo nella lotta ai diritti civili.

La battaglia per i diritti

Secondo una nota pubblicata dalla Corte Costituzionale, l’approvazione della legge sarebbe arrivata dopo ore di udienza a porte chiuse con il consenso di cinque giudici su nove. I quattro giudici che si sono dichiarati contrari hanno rivendicato la priorità, prima che la Corte potesse esprimere una decisione, di legalizzare l’unione tramite una riforma costituzionale. Nel 2015, infatti, il Paese aveva riconosciuto le unioni di fatto tra coppie omosessuali.

“Questo significa che l’Ecuador è diventato un Paese più egualitario e più giusto rispetto a ieri. Significa che i diritti umani sono gli stessi per tutti senza alcuna discriminazione”. Queste le parole del legale Christian Paula, avvocato della fondazione Pakta. Quest’ultima, nel corso degli anni di battaglie legali, ha dato assistenza a coppie omosessuali che desideravano sposarsi.

In America Latina, l’Ecuador si attesta come il quinto Paese ad avere permesso il matrimonio tra persone dello stesso sesso. Prima c’erano stati l’Argentina, l’Uruguay, il Brasile e infine la Colombia, che approvò la legge nel 2016.