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Usa, fondi per il muro: vittoria per Trump

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Secondo la Corte Suprema, il governo ha mostrato "sufficienti" prove sul fatto che non ci sono le basi per bloccare il trasferimento di fondi.

Importante vittoria per Donald Trump. La Corte Suprema autorizza il presidente ad utilizzare i fondi del Pentagono per la costruzione del muro a confine con il Messico. La decisione è stata approvata per via delle prove “sufficienti” sul fatto che non ci sono basi per bloccare il trasferimento dei fondi. Soddisfatto il presidente Trump.

Corte Suprema: l’ok su fondi per muro

Vittoria in casa Trump. La Corte Suprema ha infatti autorizzato il presidente americano ad usare i fondi del Pentagono – ben 2,5 miliardi di dollari, per la costruzione del muro al confine con il Messico di circa 160,9 chilometri. La sentenza è stata emessa con il voto favorevole di cinque giudici e quello contrario di quattro. Una decisione aspramente criticata dalla speaker Nancy Peloni ed altri esponenti Democratici, affiancati da alcune organizzazioni per i diritti civili. Saggi ribaltati dalla maggioranza conservatrice della Corte, quale ha respinto tutte le precedenti sentenze che avevano accolto i ricorsi del Sierra Club e di alcune comunità locali: per quest’ultimi, l’utilizzo di tali fondi rappresentavano una violazione delle leggi federali. Per la Corte Suprema, ora, l’amministrazione avrebbe provato, mostrando prove sufficienti, che non ci sono basi per bloccare il trasferimento dei fondi.

La parole di Trump

“Wow! Una grande vittoria sul muro e per la sicurezza al confine”, ha poi twittato il presidente dopo la decisione, che non ha nascosto la soddisfazione. Dopo due mesi serrati di battaglia con il Congresso, lo scorso febbraio Trump aveva infatti dichiarato l’emergenza nazionale al confine con il Messico: 35 giorni di chiusura delle attività pubbliche – nello shutdown più lungo della storia americana. Un’emergenza che aveva portato il presidente a rivendicare l’uso dei fondi per la costruzione del muro e alla quale erano seguite varie azioni legali, anche da parte della Camera. Un “tentativo fallito”, secondo il giudice Trevor McFadden, quale aveva dichiarato che i tribunali possono risolvere le dispute fra il potere legislativo e quello esecutivo solo come ultima risorsa: “Il Congresso ha diverse armi politiche per far fronte alle percepite minacce alla sua sfera di potere, incluse leggi che limitano espressamente il trasferimento o la spesa di fondi per il muro”. “Un immenso muro lungo il confine semplicemente non può essere costruito senza fondi approvati dal Congresso a tale scopo”, secondo quanto scritto dai legali della Camera nella documentazione presentata alla Corte Suprema sui fondi per il muro.