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La storia della donna che diceva di essere Anastasia Romanov

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Per anni, in molti credettero che Anna Anderson, fosse la Granduchessa Anastasia Romanov, sopravvissuta in qualche modo allo sterminio della famiglia.

Anastasia Nicolaievna Romanov, nota anche come Granduchessa Anastasia di Russia, è la quarta figlia dello zar Nicola II di Russia e dell’imperatrice Alessandra d’Assia. Anastasia fu assassinata il 17 Luglio 1918 ad Ekaterinburg insieme al padre, alla madre e alle sorelle Olga , Tatiana, Maria e al fratello Alessio.

Tuttavia, per anni si è pensato che fosse sopravvissuta al massacro, visto che due corpi non erano stati ritrovati. E una donna, Anna Anderson, ha dichiarato per tutta la sua vita di essere Anastasia Romanov. Tutto iniziò il 17 Febbraio del 1920 a Berlino, quando un poliziotto vide sul ponte sopra la Sprea una giovane donna che stava per buttarsi nelle gelide acque del fiume. Prontamente intervenne e riuscì a salvarla.

La sconosciuta si trovava in un grave stato confusionale ed era priva di documenti di identità e di denaro. Appena si risvegliò dallo shock disse di essere la Granduchessa Anastasia, scampata all’eccidio di Ekaterinburg nel Luglio 1918. Raccontò particolari della sua clamorosa fuga, di come la baionetta che la voleva colpire si spezzò, della confusione generale, della paura, del sangue. Raccontò anche diversi particolari della sua vita, delle sorelle, dello zar, suo padre Nicola II Romanov.

Inoltre, aveva due particolari molto impressionanti che aumentavano la somiglianza con la giovane Anastasia Romanov: un neo e un’imperfezione della falange di una mano. Tutto sembrava coincidere.

Anastasia Romanov o Anna Anderson?

Alla fine però, fu dichiarata pazza e internata per due anni in un manicomio. Andò a vivere in una baracca della Foresta Nera, facendosi chiamare Anna Anderson. Iniziò così una lunghissima battaglia che coinvolse magistrati, membri della famiglia Romanov in esilio, testimoni delle ultime vicende alla corte di Russia. Anna Anderson voleva essere ufficialmente riconosciuta come Anastasia Romanov.

Solo nel 1994 fu possibile eseguire delle analisi del DNA su un reperto bioptico del 1979. Gli esami portarono definitivamente a concludere che Anna Anderson non poteva in alcun modo essere imparentata con la famiglia Romanov. Probabilmente, in realtà, era Franziska Schwanzkowska, una malata di mente di origine polacca scomparsa da un ospedale psichiatrico di Berlino nel 1919.

Inoltre, nell’Agosto del 2007 si ritrovarono i resti dei due corpi mancanti chiudendo definitivamente la storia di Anna Anderson, morta a Charlottesville (Stati Uniti) nel Febbraio del 1984.