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Greta Thunberg: "La crisi climatica è colpa anche della politica"

Greta Thunberg crisi climatica

Greta Thunberg sempre più vicina alla politica. Le sue recenti dichiarazioni evidenziano la posizione dell'attivista in questo ambito.

Greta Thunberg, la giovanissima e discussa attivista svedese, rilascia dichiarazioni a proposito della crisi climatica. La politica sembra essere parte integrante di questa emergenza ambientale.

Greta Thunberg e la crisi climatica: dichiarazioni

La sedicenne Greta Thunberg continua la sua battaglia contro il cambiamento climatico. Di recente ha affermato che questa crisi non riguarda soltanto l’ambiente. La giovane ha sostenuto che a crearla e alimentarla siano stati i sistemi di oppressione coloniale, razzista e patriarcale.

“[…] I nostri leader politici non possono più sottrarsi alle loro responsabilitàcosì dichiara la Thunberg in un articolo co-firmato dalle attiviste per il clima Luisa Neubauer e Angela Valenzuela. Colonialismo e razzismo vengono menzionati tra le cause scatenanti dei cambiamenti climatici. Non si conoscono le basi scientifiche a supporto di questa affermazione. Quella di Greta sembra essere un’agenda politica a tutti gli effetti.

Le tre attiviste parlano anche dei governi che consentono alle compagnie di combustibili fossili di trivellare quantità sempre maggiori di petrolio e gas per il loro profitto. Il problema del cambiamento climatico è noto a tutti da decenni. Nonostante questo, secondo la Thunberg, Luisa e Angela, i politici lasciano che queste imprese continuino a sfruttare le risorse della Terra, distruggendo gli ecosistemi e minacciando la nostra stessa esistenza.

“[…] Anche se i Paesi soddisfassero i loro impegni di riduzione delle attuali emissioni (di gas), stiamo andando verso un aumento di 3,2 gradi” . Questo è ciò che afferma la giovanissima attivista che, secondo il professor Alessandro Campi, è il vero volto dell’ambientalismo radicale.

“A metà tra una moda politico-mediatica che si fa forte della nostra cattiva coscienza”. Tipico di questo fenomeno populista, secondo il professore, è la divisione del mondo in buoni (gli abitanti del pianeta, l’umanità) e i cattivi (i capi di governo e gli esponenti della classe finanziaria e industriale mondiale.

Nonostante le numerose critiche rivolte a Greta Thunberg, molti giovani da tutto il mondo si mobilitano sempre più in questa battaglia per la salvaguardia del Pianeta.