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Coronavirus, nel Regno Unito 10mila persone potenzialmente contagiate

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Le autorità britanniche hanno affermato come in questo momento nel Regno Unito vi possano essere dai 5mila ai 10mila contagiati da coronavirus.

Secondo le autorità sanitarie britanniche circa 10mila cittadini del Regno Unito potrebbero essere stati contagiati dal coronavirus in questi ultimi giorni. Nel loro intervento, i funzionari hanno anche affermato come il Paese avrebbe disposto nuovi provvedimenti allo scopo di ritardarne la diffusione. Al momento le linee giuda principali consigliano a chi presenta sintomi influenzali di rimanere a casa per sette giorni e di mantenere una distanza minima dalle altre persone di almeno due metri.

Coronavirus, 10mila contagi nel Regno Unito

Le autorità sanitarie si raccomandano inoltre di: “Stare lontano il più possibile da persone vulnerabili come gli anziani e da quelle con condizioni di salute precarie”. Negli ultimi giorni è stato inoltre ordinato alle scuole di annullare tutti i viaggi all’estero e agli anziani o alle persone con condizioni di salute vulnerabili è stato consigliato di non salire sulle navi da crociera.

Patrick Vallance, il principale consigliere scientifico del governo di Boris Johnson, ha tuttavia dichiarato in una conferenza stampa che il numero attuale di potenziali contagiati da coronavirus nel Regno Unito oscillerebbe tra i 5mila e i 10mila, aggiungendo che l’epidemia non è ancora in fase di espansione. Lo stesso premier Johnson aveva in precedenza allertato la popolazione: “Siamo nella peggiore crisi di salute pubblica di questa generazione. A causa della mancanza di immunità, questa malattia sarà più pericolosa e si diffonderà rapidamente. Molte famiglie perderanno i propri cari prima del tempo”.

Le contromisure del governo

Sempre durante il suo intervento, il primo ministro Johnson ha avanzato la possibilità che possano essere disputati a porte chiuse gli eventi sportivi tra cui quelli della Premier League, precisando però di non avere ancora preso in considerazione il blocco totale del campionato “Al momento, vi sono pochissime ragioni epidemiologiche o mediche per vietare tali eventi”.

Facendo invece un paragone con la situazione italiana, il professore Vallance ha dichiarate come il Regno Unito sia circa quattro settimane indietro rispetto al nostro Paese nella diffusione dell’epidemia. Vallance ha però minimizzato il provvedimenti di stop ai voli aerei preso ad esempio dalla Spagna e dagli Usa: “Adesso è certamente troppo tardi. Queste cose suonano alla grande, ma non sempre funzionano”.