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Hantavirus in Cina, si sente male sul bus e muore: negativo al coronavirus

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Un uomo della Cina si è sentito male sul bus ed è morto: risultato negativo al coronavirus sarebbe deceduto a causa dell'hantavirus.

Viene trasmesso dai topi il cosiddetto hantavirus, conosciuto dal 1950 in Cina. Si tratta di una malattia dal nome molto simile all’altro virus che ha investito ormai tutto il mondo, il Covid-19. Un operaio di Shandong, mentre si recava al lavoro avrebbe accusato un malore e sarebbe morto. Negativo al coronavirus, avrebbe invece contratto la malattia che si trasmette attraverso i roditori.

Hantavirus in Cina, cosa è

Lunedì 23 marzo un operaio della Cina è morto mentre si recava al lavoro: negativo al coronavirus avrebbe invece contratto l’hantavirus, una malattia trasmessa dai topi. Si trovava sul bus insieme ad altre persone, che però sono risultate tutte negative al Covid-19, mentre si attendono gli esiti rispetto all’hantavirus. Pare comunque improbabile il contagio da quest’ultima malattia.

“A differenza del Covid 19, l’hantavirus nella maggioranza dei casi non viene trasmesso attraverso il sistema respiratorio”. Questa la rassicurazione di Yang Zhanqiu, virologo dell’università di Wuhan. la trasmissione, invece, avviene “attraverso le secrezioni corporee e il sangue di un paziente malato”. La diffusione, al momento, è molto scarsa e limitata a Cina, Russia, Finlandia e Svezia. Inoltre, l’hantavirus si trasmette attraverso il contatto con roditori o feci di topi.

I sintomi

Conosciuta anche con il nome di febbre emorragica con sindrome renale, l’hantavirus è conosciuto dal 1950 in Cina. Tra i sintomi tipici si annoverano febbre, tendenza ad emorragie e danni ai reni. “Non c’è motivo di preoccuparsi per l’hantavirus, è una malattia prevenibile e controllabile e ci sono vaccini”, ha chiarito infine Yang.

Secondo i dati del centro statunitense per il controllo e la prevenzione delle malattie (Cdc), la mortalità dell’hantavirus è del 38%. Il periodo di incubazione, invece, è molto lungo: i sintomi possono comparire fino a otto settimane dopo il contagio, che può avvenire dopo l’esposizione a urine fresche, escrementi o saliva di roditori infetti, o attraverso il morso.