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Coronavirus Hong Kong: dopo la riapertura i contagi tornano a salire

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Dopo la riapertura di uffici, trasporti e negozi a Hong Kong i casi di coronavirus tornano a salire: accadrà anche in Italia?

Nei mesi di gennaio e febbraio l’epidemia di Covid-19 scoppiata in Cina aveva costretto moltissime zone a chiudere attività commerciali, uffici, scuole e trasporti. Dopo mesi di quarantena, però, a marzo è arrivato il momento della riapertura: le persone a Hong Kong sono tornate alla vita normale e il coronavirus ha continuato a diffondersi con numeri troppo elevati. Sono stati infatti registrati 82 casi in una sola giornata e gli esperti temono che possa intravedersi la possibilità di una seconda quarantena. Non si esclude nemmeno che questo capiti anche in Europa e in America. Il numero di contagi e di morti registrati a Hong Kong faceva ben sperare: dall’inizio dell’epidemia i casi erano poche centinaia e i morti soltanto 4. Ora, però, lo spettro invisibile torna a spaventare la popolazione.

Coroanvirus, Hong Kong dopo la riapertura

Quello che sta accadendo a Hong Kong potrebbe ben presto trasferirsi anche oltre Oceano e raggiungere persino l’Europa. La quarantena imposta ai cittadini potrebbe non essere la prima e l’unica. Infatti, a Hong Kong dopo la riapertura e il ritorno alla normalità, i casi di coronavirus sono aumentati e anche i contagi di ritorno. Secondo gli esperti ciò potrebbe verificarsi anche nel momento in cui l’Italia, la Francia, la Spagna e altri Paesi apriranno le loro attività. Il virus, che sembrerà calato, continuerà a diffondersi in silenzio e causerà altri problemi seppur più contenuti.

Gabriel Leung, rettore dell’Università di Medicina di Hong Kong ed esperto di epidemie, ha spiegato all’Atlantic che “la reintroduzione delle misure restrittive è la più discussa tra gli esperti e i governi mondiali”. Tuttavia, “c’è bisogno di queste misure a vari gradi di intensità” fino a quando si verificano “l’immunità di gregge o una disponibilità sufficientemente estesa di un vaccino somministrato almeno a metà della popolazione”. Sono questi, secondo l’esperto, gli unici modi possibili per sconfiggere definitivamente il virus.

Il parere degli esperti

Uno studio per certi versi simile è stato realizzato anche dall’Imperial College di Londra, secondo il quale le misure potrebbero essere reintrodotte in futuro nell’attesa dello sviluppo dei vaccini. Non è comunque possibile prevedere cosa accadrà in Europa o in Cina, ma quest’ultima potrebbe fungere da modello sulla base del quale effettuare delle stime e delle previsioni. “Possiamo tenere aperte scuole e attività il più possibile, chiudendole poi rapidamente quando il contenimento fallisce. E poi riaprendole di nuovo quando i contagiati vengono identificati e isolati. Invece che giocare in difesa – spiegano gli esperti – si può giocare in attacco”.