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Coronavirus, partono i licenziamenti a Disney World: 43mila a casa

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Sono 43mila, di 135 riguardanti italiani, i licenziamenti di Disney World a causa dell'emergenza coronavirus

Saranno molti i licenziamenti messi in atto da Disney World a partire dal 19 aprile a fronte di una delle perdite economiche più gravose nella storia della Walt Disney & Co. causata dalla pandemia da coronavirus. I celebri parchi a tema, più di 30 sparsi in più parti del mondo da Orlando negli Stati Uniti a Parigi in Europa, sono tutti chiusi a tempo indeterminato dalla metà di marzo e dunque l’azienda ha ritenuto necessario prendere dei provvedimenti molto drastici. Degli oltre 100mila dipendenti saranno 43mila quelli il cui posto di lavoro verrà congelato e senza stipendio fino a quando tutte le attività dei parchi a tema saranno chiusi.

Disney World: licenziati in 43mila per il coronavirus

In una nota diffusa alla stampa, la Walt Disney & Co. ha specificato che: “I 43mila dipendenti continueranno a ricevere l’assistenza sanitaria completa per un anno. I costi saranno ancora tutti a carico della Disney. Ogni posto di lavoro sarà garantito, inclusi gli scatti di anzianità, quando l’emergenza sarà terminata”.

Licenziati 135 italiani

Tra i 43mila che hanno perso il lavoro ci sono anche 135 italiani, 4 dei quali sono originari di Bergamo, ma sono bloccati ad Orlando. In un’intervista rilasciata all’Eco di Bergamo alcuni di loro spiegano come si sono sviluppati i fatti: “I nostri contratti sono sospesi e lunedì scorso ci è arrivata una lettera che ci chiede per motivi di sicurezza di lasciare le case in affitto nei residence Disney entro il 17 aprile e gli Stati Uniti il 18. I voli per Fiumicino via New York sono schizzati fino a 4700 euro”.