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Brasile, nuovo epicentro del Coronavirus

Brasile, nuovo epicentro Coronavirus

Secondo una ricerca, il Brasile sarebbe il nuovo epicentro del Coronavirus, con Rio de Janeiro e San Paolo come città più colpite.

Il Brasile è il nuovo epicentro del Coronavirus, secondo uno studio condotto da ricercatori indipendenti. Entro il 4 maggio 2020 infatti, il Paese ha registrato tra gli 1,3 e i 2 milioni di positivi confermati, numeri superiori a quelli degli Stati Uniti, ovvero 1,2 milioni in base a quanto diffuso dalla John Hopkins University.

Brasile: nuovo epicentro del Coronavirus

A riportare i risultati dello studio, il quotidiano nazionale O Globo e il portale Covid-19 Brasil. La ricerca si basa su modelli matematici incentrati sul tasso di letalità nella Corea del Sud, fra i pochi Paesi che ha testato in massa la popolazione. Per il Brasile, si parla di morti fra le 10mila e 12mila persone, ma l’85% dei contagiati non compare nelle statistiche del Governo.

“Il Brasile è oggi il centro dell’epidemia nel mondo. Risultati in ritardo e sottostime ci portano a numeri lontani dalla realtà”, afferma Domingo Alves, della Ribeirão Preto School of Medicine dell’Università di San Paolo (USP), “Non riusciamo a gestire la pandemia. Quello che stiamo facendo è solo trattare i casi di ricovero, ma senza uno scenario predittivo”.

Le grandi città sono più colpite

Secondo i dati diffusi dal Ministero della Salute brasiliano il 4 maggio 2020, il Paese ha 107.780 casi di cui 7.321 morti, 1.427 di questi rimangono sotto inchiesta. Solo ai pazienti ricoverati è stato fatto un tampone, mentre gli asintomatici o con sintomi lievi non ne hanno ricevuto.

San Paolo e Rio de Janeiro sono le città più colpite da contagi e morti, sempre secondo le stime del Ministero. Nella seconda si arriva a 11.721 positivi e 1.065 decessi ufficiali. “Ciò che ci preoccupa maggiormente oggi è il numero di casi che si verificano nelle città dell’entroterra, con un’infrastrutture molto più piccole di quelle nelle metropoli”, spiega Alves, “Qui i numeri possono sfuggire al controllo dei gestori statali”.