Minneapolis smantella il dipartimento di polizia come conseguenza del caso Floyd, il 46enne ucciso da un agente del luogo. Ben 9 su 13 consiglieri comunali hanno votato per il sì, dando il via ad un processo che porterà ad un taglio dei fondi e alla distruzione della struttura: l’obiettivo è costruire un nuovo modello di sicurezza pubblica.
Minneapolis smantella il dipartimento di polizia
Lisa Bender, portavoce del consiglio comunale, lo ha ufficialmente comunicato davanti ai manifestanti: “Siamo qui perché qui a Minneapolis e nelle città degli Stati Uniti è chiaro che il nostro attuale sistema di polizia e di sicurezza pubblica non sta proteggendo le nostre comunità”, ha dichiarato, “L’obiettivo è quello di riformarlo e di ricostruire insieme a tutta la nostra comunità un nuovo modello di sicurezza pubblica che davvero garantisca la sicurezza di tutti”.
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Il sindaco di Minneapolis, Jacob Frey, non ha però appoggiato tale decisione e potrebbe ostacolare il nuovo progetto per la città.
Caso Floyd: diverse forme di sostegno
Opposto lo schieramento del primo cittadino di New York, Bill de Blasio, che intende tagliare una parte dei fondi destinati al dipartimento di polizia per destinarli a servizi per i giovani e locali. Sarà un’operazione senza precedenti, con un tempo massimo di 3 settimane per l’attuazione del progetto: il New York Police Department attualmente riceve un budget annuale da 6 miliardi di dollari.
Nel frattempo il candidato democratico alla Casa Bianca, Joe Biden, ha dichiarato che incontrerà la famiglia di George Floyd a Houston, Texas (dove un poliziotto ha consolato una bimba che durante una manifestazione gli ha domandato: “Ci sparerai?”). Durante il meeting verrà inoltre registrato un video messaggio per la cerimonia funebre per il defunto, alla quale l’ex vicepresidente però non parteciperà in persona.